Roma, 11 novembre 2011. "Il rifinanziamento del bonus del 55% per le ristrutturazioni edilizie eco compatibili che, senza alcun intervento, terminerà a fine dicembre, sia uno dei primi atti del Governo che verrà. Il credito d'imposta per la riqualificazione energetica degli edifici è stata una misura importante sia sotto il profilo ambientale che economico, e lo sarà ancora di più in futuro poiché il nostro Paese è ogni giorno alle prese con le drammatiche conseguenze del grave degrado del patrimonio edilizio e - come dimostrano le tragedie avvenute nelle scorse settimane - con l'assenza di un coerente progetto di manutenzione territoriale".
Questa la richiesta che il Consiglio Nazionale degli architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori indirizza al Governo che verrà.
"L'utilizzo del bonus - continua - ha contribuito a sostenere il settore dell'edilizia che - come è noto - è quello che risente maggiormente della crisi e che si trova in condizioni di grandissima difficoltà con un consistente calo dei volumi di attività, dei fatturati e - soprattutto - delle future prospettive lavorative."
"Contestualmente il bonus del 55% ha inciso profondamente sul contenimento dei consumi energetici e, permettendo a soggetti privati di detrarre parzialmente i costi degli interventi, ha contribuito in modo rilevante all'emersione di molte attività altrimenti destinate ad alimentare il sommerso costituendo, di fatto, un efficace strumento di contrasto dell'evasione fiscale".
"La politica - conclude il Consiglio Nazionale - dia la prova di voler investire concretamente per il futuro del Paese e di voler far fronte alla tutela del territorio e del patrimonio edilizio introducendo o mantenendo - come nel caso dell'eco bonus - misure concrete per lo sviluppo qualitativo dell'intero comparto edilizio ".