Secondo
il Consiglio Nazionale degli Architetti, le ripetute modifiche al Codice dei
Contratti e al Regolamento, introdotte con provvedimenti omnibus come il D.L.
n°70/2011 (Sviluppo) ed il D.L. 201/2011 (Salva Italia), continuano a
frammentare il quadro normativo del settore dei lavori pubblici. "Nel giro
di pochi mesi - sottolinea Rino La Mendola, vicepresidente del Consiglio Nazionale
degli architetti e responsabile del Dipartimento Lavori Pubblici - abbiamo
assistito a ripetute modifiche di norme che riguardano gli appalti e
l'affidamento dei servizi di architettura e di ingegneria.
Il Decreto sviluppo, ad esempio, appena qualche mese fa, aveva introdotto una
norma che, nelle gare di appalti, forniture e servizi, sottraeva il costo del
lavoro al ribasso, al fine di tutelare i minimi salariali del personale (comma
3 bis dell'art.81 del codice). Con il Decreto Salva Italia tale dispositivo è
stato abrogato, vanificando il lavoro svolto dai Consigli Nazionali delle
Professioni Tecniche, che erano stati tempestivi a proporre all'Autorità di
Vigilanza un documento che determinava un criterio per il calcolo di tale costo
del personale nei servizi di architettura e di ingegneria.
(...)