Gli architetti italiani chiedono al Governo di proteggere la realtà professionale più debole che lavora nel mercato nazionale ed estero. Con una lettera inviata ieri al Governo, il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori ha espresso la sua contrarietà contro una norma che è stata inserita nel disegno di legge sulla riforma del lavoro, ora al vaglio del Parlamento.
Tale norma intenderebbe intende includere gli iscritti agli Albi tra coloro che, ove lavorassero per oltre sei mesi per il 75% per un medesimo cliente e/o utilizzandone le strutture e le attrezzature, dovrebbero essere assunti come dipendenti. Il rischio, per il CNAPPC, è quello di danneggiare l'intera categoria professionale in termini di disoccupazione e di marginalizzazione dal mercato.
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