"La riqualificazione, organica e
strutturata, del patrimonio immobiliare del Paese non puo' piu' attendere: deve
rappresentare una priorita' per garantire qualita' e sicurezza dell'habitat per
i cittadini e per promuovere i valori culturali del territorio italiano".
Lo dice Leopoldo Freyrie, presidente del Consiglio nazionale degli architetti,
pianificatori, paesaggisti e conservatori che aggiunge: rappresentera' anche
"un importante volano economico per il settore delle costruzioni,
incentivando la ricerca e l'innovazione tecnologica. Ma a condizione che non
sia declinato per parti separate o scorporate: fermare il consumo del suolo,
risparmiare l'energia e l'acqua, usare materiali eco-compatibili, realizzare le
infrastrutture digitali nelle citta' e nelle case, aiutare il processo di
razionalizzazione del ciclo dei rifiuti e per la mobilita' sostenibile,
rigenerare gli spazi pubblici, sono tutte azioni che vanno mantenute in un
unico programma ambizioso, ma realizzabile".
Dall'alleanza tra architetti, costruttori ed
ambientalisti nasce (all'insegna dell'hi-low: hi performance e low cost) il
Progetto "Ri.u.so - Citta' e rigenerazione urbana", che vedra' uno
dei suoi momenti piu' significativi nel confronto tra rappresentanti delle
istituzioni, della politica, dell'economia e della filiera dell'edilizia nel
corso del Forum "Casa e Citta' per disegnare un futuro possibile" in
programma a Milano il 20 e 21 aprile prossimi nell'ambito dei "Saloni
2012". "Il Progetto Ri.u.so - ha detto Freyrie - contiene gia' in se'
le risorse economiche che, messe a reddito con strumenti finanziari adeguati e
sommate a incentivi pubblici, bonus volumetrici e fondi europei, rendono
realizzabile questa sfida. Per vincerla serve anche una vasta condivisione
politica e sociale di Governo, Parlamento, Regioni, Comuni, ma anche del
Demanio, non solo per la dismissione ma anche per la valorizzazione del
patrimonio pubblico; cosi' come serve coinvolgere anche le grandi proprieta'
immobiliari private e le istituzioni finanziarie italiane e comunitarie" .
"Soprattutto - ha detto ancora Freyrie - e' necessaria un'azione di
consapevolizzazione dei cittadini, (che per l'80% sono proprietari di immobili)
perche' abbiano contezza dello stato del patrimonio edilizio e dell'habitat per
la loro sicurezza e salute. I dati sono drammatici: il patrimonio edilizio
italiano per il 43% ha piu' di 50 anni, il 65% piu' di 40; il 63% e'
considerato potenzialmente a rischio per vetusta' o per problematiche di tipo
costruttivo". "Vi sono tutte le premesse, dunque - ha concluso
Freyrie - perche' si possa decisamente avviare questo impegnativo Progetto,
prima vera e concreta grande infrastruttura del millennio per ammodernare il
Paese e rilanciarne l'economia e la ricerca".