Nonostante la stringente contemporaneità del tema «Le città
nella città», scelto per la terza edizione di Festarch, International
Architecture Festival, in scena a Perugia dal 7 al 10 giugno, il suo curatore,
l'architetto Stefano Boeri, spiega il senso più intimo della riflessione insita
nell'evento ricorrendo a un paradosso: il ritorno al passato. «Le città del
mondo non possono più espandersi fagocitando suolo. Devono costruire delle mura
metaforiche attorno a se stesse come le città del Medioevo si cingevano di mura
di pietra. Occorre recuperare le aree degradate, i poli industriali dismessi,
portare i servizi là dove non ci sono, sfruttare il suolo cittadino per creare
orti urbani, fermare lo svuotamento dei centri storici».
(...)
Proprio
nell'ottica della sostenibilità ambientale e del riutilizzo del suolo urbano
ampio spazio avrà a Festarch il progetto RI.U.SO, nato dalla volontà del
Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori
e del suo presidente Leopoldo Freyrie
che ha voluto riunire nel suo programma di una sostenibile rigenerazione urbana
«il diavolo e l'acqua santa», come dice lui stesso, cioè l'Associazione
Nazionale Costruttori Edili e Legambiente. «A Festarch organizzeremo una tavola
rotonda dal titolo "Rigenerazione urbana sostenibile e città contemporanea",
proietteremo Fango, il cortometraggio del regista e architetto Emanuele
Piccardo sull'alluvione delle Cinque Terre e terremo la conferenza "Le
voci della filiera delle costruzioni" - dice Freyrie -. Ovviamente non siamo stati
fermi a guardare gli effetti devastanti del terremoto che ha colpito l'Emilia
Romagna. Rappresentanti degli Ordini degli Architetti emiliani saranno a
Perugia per fornire un report sulla situazione, mentre alcuni loro colleghi da
noi formati al volontariato sono al lavoro nelle zone colpite dal sisma».
(...)
Speciale Festarch:
1)
E le favelas del pianeta riscoprono la loro identità di Marcello Parilli
2)
4 testimoni della città che si trasforma. Progetti,
immagini, parole. Così i quarantenni delineano i nuovi scenari di
Roberta Scorranese
Mutamenti silenziosi «Quando gli abitanti cambiano i luoghi»
La speranza naturale «I verdi magazzini di Russia e Cina»
Voglia di secessione «Porto l'azienda web nell'isola che ora
c'è»
Paesaggi partenopei «Qui anche Brecht serve per resistere»