Genova, 29 novembre 2012. Luciano Cupelloni (Ordine di Roma) "Recupero e riqualificazione dei padiglioni
del Campo Boario, Roma" , Salvatore Daga e Fabrizia Sanna (Ordine di Nuoro) "
Restauro di una casa barbaricina", Gavoi, Nuoro
sono, rispettivamente, il
vincitore ed i secondi classificati - Progetti realizzati, categoria
"Recupero di edifici esistenti" - della seconda edizione del Premio Raffaele
Sirica, Sicurezza dell'abitare e Rigenerazione urbana sostenibile, bandito dal
Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e che si
avvale del patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività culturali e della
partnership della Società Saint-Gobain/Weber Italia.
Nella categoria "Nuove costruzioni" - sempre per quanto riguarda Progetti realizzati -
il primo ed il secondo premio sono stati assegnati rispettivamente a
Alfonso Cendron (Ordine di Treviso)
"Progetto di una abitazione unifamiliare" e a Valter Salton (Ordine di
Belluno) "Realizzazione d una nuova casa interamente in legno" Mel, Belluno.
Ad Eva Sonia Vittori e a
Cecilia Vera Pérez-Gacitùa (Ordine di Asti) "Progetto di recupero del Teatro
Scribe" di Torino e ad Alessandra Bruccoleri, Maria Antonietta Orefice e
Stefania Gelo (Ordine di Agrigento) "Progetto di recupero abitativo nel centro
storico" Agrigento, sono andati, rispettivamente, il primo ed il secondo premio
nella categoria Nuovi progetti di idee - Recupero di edifici esistenti o nuove
costruzioni.
Menzioni d'onore a Massimo Gin,
Alessandro Calzati, Matteo Pellizzari, Donatella Tonitto (Ordine di Venezia)
"Ristrutturazione edilizia a uso residenziale di una ex fornace", Murano,
Venezia; Andrés Holguìn e David Morales (Ordine di Venezia) "Riconversione della
Tesa 105 all'Arsenale", Venezia; Stefano Piraccini (Ordine di Forlì-Cesena)
"Riqualificazione del borgo di Formignano" Cesena; Maurizio
Bradaschia (Ordine di Trieste) "Progetto della nuova sede MIOJ", Cordovado (PN); Michele
Tognon e Giacomo Gianetti (Ordine di Padova) "Progetto e inserimento
urbanistico di un nuovo edificio", Curtarolo (PD); Guido Tommesani, Sergio
Aristei, Sandro Costantini, Marco Mezzi, Alberto Parducci, Roberto Radicchia e
Fausto Vinti (Ordine di Terni) "Progetto del centro regionale di protezione
civile " Foligno (PG); Giovanni Fiamingo, Vito La Spina, Piera Mancuso,
Mariella Nalli e Marco Terranova (Ordine di Catania) "Trasformazione
sostenibile del territorio", Barcellona Pozzo di Gotto (ME); Giuditta
Parodi (Ordine Genova) "Progetto di riqualificazione Oratorio Nostra Signora
del Suffragio", Genova; 2 - Gianluigi Pollio, Chiara Barbieri, Aniello
Camarca, Ornella Mazzarella, Michele Pirozzi, Maurizio Toreno e Adriano Tortora
(Ordine di Napoli) "Progetto di un edificio residenziale per la
riqualificazione di un'area industriale", Arzano (NA).
L'organizzazione del Premio
dedicato a Raffaele Sirica, per oltre dieci anni alla guida degli architetti
italiani, centrato sui temi della sostenibilità e della sicurezza dell'abitare,
fa parte delle iniziative che il Consiglio Nazionale degli Architetti sta
promuovendo per far sì che la riqualificazione e la manutenzione del patrimonio
immobiliare e dell'ambiente diventino priorità per garantire qualità e
sicurezza ai cittadini, per promuovere i valori culturali del territorio, e diventino anche un volano
economico per il settore delle costruzioni, così duramente colpito dalla
crisi.
L'impegno degli architetti italiani - che
insieme a Legambiente e ad Ance hanno lanciato Ri.u.so., il progetto per la
rigenerazione urbana sostenibile, divenuto ora parte del Piano Città del
Governo - per la trasformazione delle città e lo sviluppo
sostenibile del territorio si fonda su alcuni principi irrinunciabili: fermare
il consumo del suolo, risparmiare energia e acqua, usare materiali
eco-compatibili, realizzare infrastrutture digitali nelle città e nelle case,
aiutare il processo di razionalizzazione del ciclo dei rifiuti e per la
mobilità sostenibile, rigenerare gli spazi pubblici.
Per il Consiglio Nazionale "su questi principi
e sul riequilibrio degli investimenti dalle infrastrutture alla manutenzione
devono basarsi le soluzioni per la
salvaguardia del territorio tenuto conto che, nel nostro Paese, secondi i dati
del Cresme, sei
milioni e mezzo di edifici sono ancora a rischio sismico e un milione e mezzo a
quello idrogeologico".