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  Le professioni perdono appeal sui laureati  

Le professioni perdono appeal sui laureati

 
Testata:
Il Sole 24Ore
 
Data:
07-01-2013
 
Autore:
Barbara Bisazza
 
 

Per i giovani la via della libera professione è sempre meno appetibile.
La conclusione sembra emergere dall'ultima fotografia scattata dal Miur sui risultati degli esami di abilitazione svoltisi nel 2011 (il ministero quest'anno ha elaborato i dati con sei mesi di anticipo e Il Sole 24 Ore li pubblica in anteprima). Il totale dei nuovi professionisti censiti dal Miur è di poco superiore alle 40mila unità; a questi vanno aggiunti circa 15mila avvocati (la stima è del Consiglio nazionale forense), oltre un migliaio di consulenti del lavoro (1.348 nel 2010, ultimo dato disponibile) e i notai. In tutto, oltre 56mila nuovi abilitati all'esercizio della professione.
La tendenza rispetto agli anni precedenti è però di un consistente calo, salvo poche eccezioni. Per il complesso delle categorie analizzate dall'Ufficio di statistica del Miur, il confronto con il 2010 mostra una contrazione del 7,5%, ma se si guarda indietro fino ai numeri del 2007, il calo arriva al 21,6 per cento: in pratica, a fronte di cinque nuovi abilitati nel 2007, nel 2011 ce ne sono stati quattro. Gli scarti maggiori nelle categorie numericamente più consistenti riguardano commercialisti, architetti, odontoiatri, ingegneri, psicologi (si veda la grafica). Naturalmente i dati medi e riferiti agli estremi di un arco temporale di qualche anno vanno presi con le dovute precauzioni: per molte categorie, tra cui architetti e commercialisti, il calo più vistoso si è avuto nel 2008; a volte l'andamento nel periodo è stato altalenante; alcune categorie, come i biologi, sono in controtendenza.
(...)
Per gli architetti, la tendenza al calo degli iscritti ai consigli provinciali è confermata dal presidente del Cnappc, Leopoldo Freyrie: «Dopo vent'anni di crescita, c'è stato un periodo di stabilizzazione, a cui è seguito un calo, che ci aspettiamo continui. Non solo diminuiscono i nuovi iscritti, ma registriamo anche delle cancellazioni, nell'ordine dell'1%, per un calo complessivo del 4 per cento nel 2011. La responsabilità è della crisi economica, particolarmente grave per il settore edile e immobiliare, insieme alla stretta nelle committenze da parte della pubblica amministrazione. Se prima un laureato poteva affrontare la fatica, anche economica, di sostenere l'esame di abilitazione, che è gestito dalle università, ora ci pensa due volte, perché non vede prospettive per la libera professione. Non dimentichiamo, però - conclude il presidente -, che i laureati in architettura possono avere anche molti altri sbocchi lavorativi: su 150mila architetti, circa 90mila sono liberi professionisti, mentre 60mila sono dipendenti». (...)



Prossimo step la riforma dell'esame di Stato. Le categorie. Mancano ancora alcuni regolamenti attuativi del Dpr 137/12, tra cui quello per le società Stp
di Barbara Bisazza

 
 
 
 

 

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