''Le politiche urbane, escluse da oltre venti anni da qualsiasi
investimento ed intervento, dovranno essere prioritarie nella prossima
Legislatura, chiunque sara' chiamato a governare il Paese: ci aspettiamo,
pertanto in questo senso, impegni precisi, credibili ed autorevoli. Serve
investire sulla sicurezza dei territori, sulla rigenerazione delle citta',
sulla qualita' dell'habitat cittadino in modo la socialita' possa svolgersi nel
modo piu' idoneo; serve anche investire sulla bellezza, peculiarita' del nostro
Paese, troppo spesso purtroppo dimenticata''. Cosi' il Consiglio Nazionale
degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori. ''Sara' poi
importante -per il Consiglio Nazionale- che prenda avvio un nuovo Piano di
housing sociale, cosi' come gli architetti italiani da tempo prospettano.
Affrontando il tema della sempre crescente domanda abitativa delle fasce
sociali che non hanno la possibilita' di accedere al libero mercato, l'housing
sociale non solo permetterebbe di far ripartire l'intero comparto
dell'edilizia, ma consentirebbe anche ai cittadini in grado di beneficiarne di
avere finalmente a disposizione abitazioni sicure, progettate e realizzate con
sistemi ecologicamente avanzati ed in grado di realizzare l'ormai
indispensabile risparmio energetico''. Il Consiglio Nazionale ricorda poi che
''le citta' sono la struttura portante di questo Paese, la sua spina dorsale: sulle
citta' si deve tornare ad investire per non perdere il treno dello sviluppo,
con un programma strategico capace di convogliare in questa direzione le
risorse gia' disponibili e quelle da reperire. Per realizzarlo occorre, pero',
mettere definitivamente da parte i faraonici investimenti in grandi opere o in
improbabili infrastrutture, indirizzando, al contrario, la risorse innanzitutto
verso la cura ed il mantenimento degli edifici pubblici e privati e
individuando nuova strategie che in modo integrato affrontino il problema, tra
l'altro, della mobilita', del ciclo dei rifiuti, dei trasporti e degli spazi
pubblici''. Le case, le scuole, le fabbriche, gli spazi pubblici, conclude,
''devono essere caratterizzati da standard ambientali e di sicurezza molto piu'
elevati di quelli attuali. Per questo e' necessaria una maggiore consapevolezza
da parte dei cittadini e una preparazione tecnica e progettuale sempre piu'
qualificata che gli architetti italiani sono in grado di fornire''.