Roma. Il 24 giugno 1923 veniva approvata la legge sulla «Tutela del titolo e dell'esercizio professionale degli architetti», riconoscimento fondamentale per garantire ai cittadini italiani che l'architettura fosse esercitata da persone che ne avessero la cultura e la competenza tecnica e che rispettassero principi etici nei rapporti con la società e con il committente.
Oggi, novant'anni dopo, il Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori organizza una serie di specifiche iniziative «che non vogliono costituire un momento celebrativo, ma di riflessione e approfondimento su come la professione sia cambiata in questi decenni e sulle peculiarità che oggi la distinguono e la caratterizzano» come dichiarano dal Consiglio stesso.
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