La Riforma delle Professioni ha introdotto nell'ordinamento l'obbligo di redigere un preventivo di massima che metta nero su bianco il compenso concordato tra il progettista e il cliente.
Il preventivo è richiesto dal Decreto Liberalizzazioni (articolo 9 della Legge 27/2012), che suggerisce anche la stipula di un contratto tra le parti, previsione che gli architetti hanno inserito nel proprio Codice deontologico, al fine di sancire che un corretto rapporto di lavoro tra cliente e professionista, ma anche tra professionista e professionista, si fonda anche sulla condivisione e sulla sottoscrizione di regole chiare nel rapporto di lavoro.
Per agevolare i progettisti nella redazione dei contratti, il Consiglio Nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti conservatori ha diffuso dei Contratti-tipo, una raccolta di esempi utilizzabili, modificabili e personalizzabili, utili all'attività professionale.
Gli esempi proposti - spiega il Cnappc - sono solo linee guida utili ma non esaustive e ogni iscritto potrà liberamente scegliere il modello di contratto che preferisce.
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