Roma, 18 dicembre 2013. Il Consiglio nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e
Conservatori, si assume la piena responsabilità di affermare - confortato da
pareri di autorevoli giuristi - che l'obbligo di installare il POS, apparecchiatura che permette di leggere e accettare pagamenti
tramite carte di debito (bancomat) accreditando l'importo direttamente in conto
corrente senza utilizzare denaro in contanti, non si applica agli
architetti iscritti nei nostri Albi, qualora sia fatta salva la possibilità per
il Committente di pagare con bonifico bancario, strumento questo che consente
la piena tracciabilità del pagamento, o con assegno.
Così il Consiglio nazionale sulla norma -
inserita nel DL 179/2012, convertito nella L. 221/2012 -
che all'articolo 15, comma 4, prevede che dall'1 gennaio 2014 "i soggetti che
effettuano l'attività di vendita di prodotti e di prestazione di servizi, anche
professionali", sono tenuti ad accettare anche pagamenti effettuati attraverso
carte di debito, utilizzando il POS.
"Ma - ricorda ancora il Consiglio nazionale -
vi è, da un lato, una presa di posizione della Banca d'Italia che solleva non
pochi distinguo e, dall'altro, il fatto che mancano ancora i decreti attuativi
attraverso i quali dovranno essere espressamente individuati i soggetti
interessati dal POS, in quanto la norma fa solo riferimento a "prestazione
di servizi, anche professionali"; così come manca la disciplina relativa
agli eventuali importi minimi, le modalità e i termini di attuazione. Di fatto
una norma, priva di disposizioni applicative per quanto attiene la decorrenza
dell'1 gennaio prossimo".
"Abbiamo tentato e continueremo a tentare,
assieme alle altre professioni - continua il Consiglio nazionale - un'azione
politica sul Ministero competente affinchè venga chiarito nei decreti attuativi
che sono esclusi tutti coloro che, come noi, non farebbero alcun uso del POS -
per numero di fatture emesse e tipologia degli importi - pagandone comunque il
servizio, e trasformando così una politica di incentivazione della moneta
elettronica in una tassa applicata solo ad alcuni cittadini. Una tale
vessazione ricadrebbe con maggiore forza sui giovani architetti che a fronte di
redditi già minimi e ulteriormente gravemente ridotti dalla crisi, sarebbero
obbligati a dotarsi di POS, pagando per l'inutile servizio una quota rilevante
del loro magro fatturato".
"Personalmente - dice da sua parte il
Presidente del Consiglio nazionale, Leopoldo Freyrie - per evidenziare il nostro necessario dovere di contrastare, a nome
degli architetti italiani, una norma così stupida ed iniqua, annuncio fin da
ora e pubblicamente che pur svolgendo la libera professione, non intendo
dotarmi di POS e ricorrerò in tutte le sedi, fino alla Corte Costituzionale,
per difendere doverosamente la categoria che rappresento".