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  La «Glass House» s'è annebbiata  

La «Glass House» s'è annebbiata

 
Testata:
Il Sole 24Ore
 
Data:
18-05-2014
 
Autore:
Fulvio Irace
 
 

Compie 65 anni la Glass House, la casa di vetro che l'architetto americano Philip Johnson disegnò e costruì per se stesso a New Canaan, nel Connecticut, nel 1949. Situata in un punto panoramico su un terreno di alcuni ettari, la casa - considerata il capolavoro del più controverso architetto americano del XX secolo - è in realtà una sorta di trasparente padiglione aperto sul paesaggio che Johnson usava nei week end come un buen retiro d'arte e di natura. Una scatola di vetro, ispirata alla poesia del suo primo maestro, l'architetto tedesco Mies van der Rohe, che negli stessi anni stava disegnando un'altra celebre icona dell'architettura trasparente, la casa Fansworth, cui Johnson deliberatamente pagava il suo debito ma anche precisava la sua differenza.
L'importanza della casa era però dovuta anche all'influenza del suo proprietario, esponente di quell'aristocrazia wasp che si riconosceva nella politica culturale del MoMA con la sua apertura alle avanguardie del vecchio continente. Carismatico opinion leader, Johnson trasformò la casa nel simbolo di una possibile architettura americana per le classi alte, sufficientemente snob per adattarsi alle difficoltà di una vita completamente esposta e per trasformare il minimalismo in uno stile di comportamento upper class. Dal 2005, anno della morte dell'architetto, la Glass House è diventata National Trust Historic Site, corona di un campus che offre l'esperienza di molti piccoli edifici (per gli ospiti, per le collezioni d'arte e di sculture, per la biblioteca eccetera) che Johnson considerava il diario vivente del suoi cinquant'anni di vita a New Canaan.
(...)

 
 
 
 

 

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