"Con la notevole riduzione dei requisiti richiesti ai professionisti per la partecipazione alle gare di progettazione, il Governo ha reso maggiormente accessibile il mercato dei lavori pubblici, superando le vecchie regole discriminatorie che hanno finora impedito alla pressoché totalità dei giovani architetti, oltre che alla grande maggioranza degli studi professionali di piccole e medie dimensioni, di partecipare alle gare per l'affidamento di servizi di architettura e ingegneria".
Così il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori sul DL Pubblica amministrazione che prevede, nella versione entrata in Consiglio dei Ministri venerdì 13 giugno, un notevole abbattimento dei requisiti "quantitativi" per l'accesso alla gare.
"Ci battiamo da anni contro il vecchio sistema che, fissando requisiti per l'accesso alle gare come il fatturato ed il numero di dipendenti del professionista, ha di fatto progressivamente riservato il mercato dei servizi di architettura e ingegneria ad un numero molto ridotto di strutture professionali, in violazione ai principi della libera concorrenza a cui si ispirano le più recenti direttive europee in materia di appalti".
(...)