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  16 luglio 2014 - Risposta al quesito del 8 luglio 2014 dell'Ordine Teramo (Argomento: Stazioni appaltanti)  

16 luglio 2014 - Risposta al quesito del 8 luglio 2014 dell'Ordine Teramo (Argomento: Stazioni appaltanti)

 

Quesito

Si invia il bando per Housing Sociale in Via Longo a Teramo. Si chiede il parere del CNAPPC, in particolare, riguardo alla rivendicazione della SGR ad agire come ente privato (pur arrivando ad amministrare a breve una notevole quantità di denaro pubblico e una proprietà del Comune di Teramo.

 
 

Parere

Codesto Ordine chiede se sia legittima l'impostazione privatistica della procedura, pur prevedendo l'attivazione, a breve, di notevoli stanziamenti da parte della Cassa depositi e prestiti e la proprietà pubblica del Comune di Teramo.

Nel merito, il concorso di idee di housing sociale bandito da Investire Immobiliare SGR S.p.a., coinvolge precisi riferimenti normativi, ovvero l'articolo 11 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133; il D.P.C.M. 16 luglio 2009, c.d. "Piano nazionale di edilizia abitativa"; il Decreto interministeriale (infrastrutture - solidarietà sociale - politiche per la famiglia - politiche giovanili) 22 aprile 2008, recante la definizione di alloggio sociale ai fini dell'esenzione dall'obbligo di notifica degli aiuti di Stato e che, in particolare, prevede che "il servizio di edilizia residenziale sociale viene erogato da operatori pubblici e privati".

La struttura della I.I. SGR Spa è quella di un fondo immobiliare, soggetto privato partecipato da fondazioni bancarie e banche (Carisap e Tercas) e, pur connotandosi come strumento privatistico di gestione del risparmio, è chiamato a perseguire una finalità sociale come quella dell'accesso ad un alloggio a canone adeguato ai redditi delle categorie sociali individuate dal Piano nazionale di edilizia abitativa.

La gestione dell'iniziativa deve quindi avvenire nella forma e nel rispetto del Codice e della normativa comunitaria e la selezione deve svolgersi mediante procedura ad evidenza pubblica, mentre l'intervento del Comune nell'iniziativa si esplica con poteri che non hanno a che fare con la sfera pubblica, ma utilizzando gli strumenti privatistici in uso agli operatori economici.

Per tale aspetto, occorrerà verificare, stante la compresenza di risorse pubbliche e private a sostegno dell'operazione, quale sia la percentuale della parte di origine privata e quale di quella pubblica, per verificare se la partecipazione dell'Ente territoriale non dissimuli un intervento "pubblicistico", annullando, di fatto, il grado d'indipendenza imprenditoriale del partner privato.

Occorrerà poi verificare se, dal momento che l'iniziativa sembrerebbe basarsi su finanziamenti bancari, se goda anche di garanzie pubbliche o di contributi pubblici in conto interessi.

A tal fine, appare possibile formulare nei confronti del Comune di Teramo e di I.I. SGR Spa specifiche richieste di accesso agli atti ex L. 241/1990, per verificare:

  •   quale sia la percentuale privata e quale quella pubblica dell'operazione;
  • se l'intervento posto in essere sia compatibile con la normativa in materia di deficit eccessivi;
  • se l'intervento posto in essere sia compatibile con la normativa in materia di aiuti di Stato, conformemente alla Decisione n. 2012/21/UE della Commissione europea, cui si rinvia, che stabilisce le condizioni alle quali gli aiuti di Stato, sotto forma di compensazione degli obblighi di servizio pubblico, concessi ad imprese incaricate della gestione di servizi d'interesse economico generale, sono considerati compatibili con il mercato comune;
  • se sia stato analizzato l'impatto sul bilancio comunale in termini di rispetto dei vincoli dettati dal patto di stabilità interno.


 
 
 
 
 

 

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