La proposta di
riorganizzazione del ministero dei Beni e delle Attività culturali "sta
seguendo l'iter che porterà al Consiglio
dei ministri, non so dire esattamente quando. Spero il prima possibile perché e'
una riforma che va attuata, con molti cambiamenti". Così il ministro della
Cultura, Dario Franceschini. "C'era bisogno di innovare", sottolinea
Franceschini. La riforma, "oltre ad introdurre settori nuovi, l'arte e
l'architettura contemporanea e l'educazione- ricorda il ministro- accorpa le
Soprintendenze ai beni storici e architettonici, non solo perché lo impongono i numeri della spending review ma
perché e' giusto che chi si occupa di un muro e del quadro che c'e' attaccato
siano la stessa persona". Del resto, "l'esperienza delle
Soprintendenze miste- aggiunge Franceschini- e' già stata provata in alcune
Regioni, a partire dalla Toscana. Inoltre, "faremo un forte investimento
sul nostro patrimonio museale", continua Franceschini: "La tutela,
cioè le Soprintendenze, si legherà di
più alla formazione, alla ricerca e all'universita'". Questo perchè
"abbiamo bisogno di portare competenze, esperienze, innovazione nel
settore dei musei", dichiara il ministro. L'Italia vanta "un
patrimonio che nessuno ha nel mondo e che non siamo riusciti a valorizzare come
dovremmo. Tutela e valorizzazione non sono in concorrenza, sono due facce della
stessa medaglia".