Nei
comuni italiani aumentano le aree ''green'', anche se ancora lentamente (quasi
l'1 percento annuo): oggi la disponibilità supera i 32 mq pro capite. E si fa strada una
nuova modalità del ''costruire verde'', frutto della sinergia con
l'agricoltura. Dagli orti verticali ai muri vegetali, i vantaggi sono
molteplici: riducono le polveri sottili e contengono gli effetti dello smog;
rallentano le acque piovane in un'ottica di difesa idrogeologica; tutelano il
paesaggio contro incuria e degrado; moltiplicano le possibilità di ''urban
farming''. Così la Cia, Confederazione Italiana Agricoltori, nel commentare i dati sulla ''Qualita' dell'ambiente
urbano'' nel 2013. Non solo, quindi, meno auto e più biciclette, con l'effettodi
un'aria più respirabile: in città conquista terreno anche il verde urbano. Nei
capoluoghi di provincia la superficie occupata da parchi, prati e giardini
cresce in media di quasi l'1 per cento l'anno, guadagnando negli ultimi dieci
anni 6 mq per cittadino. Con il risultato che oggi ogni abitante ha a
disposizione mediamente 32 metri quadri di verde. In realtà, spiega la Cia,
c'e' ancora tanto da fare per migliorare la qualità ambientale delle città
italiane, ma l'agricoltura dimostra di aver colto questa tendenza positiva,
promuovendo una nuova sinergia con l'architettura -sottolinea la Cia - e
lavorando a soluzioni urbanistiche innovative in un'ottica di riduzione delle
emissioni, di sostegno al ''city farming'' e di tutela del paesaggio contro incuria
e cementificazione selvaggia.