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Terremoti: Ingv, "oltre 10mila l'anno"

 

"Sono ben 10.000 gli eventi sismici registrati ogni anno in Italia. Negli ultimi 17 anni abbiamo avuto 4 forti terremoti che hanno prodotto circa 400 vittime, decine di migliaia di sfollati e danni stimati in diversi miliardi di euro. In Italia oggi più di 300 'orecchi elettronici' appoggiati sul terreno ad ascoltarne ogni minimo movimento e a dare la possibilità di individuarne il luogo di provenienza, costituiscono la Rete Sismica Nazionale". Lo ha affermato Riccardo Azzara, dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. "Pochi sanno che appena venti anni fa, poco prima del terremoto dell'Umbria-Marche  c'erano poco più di settanta stazioni sismiche - ha proseguito Azzara - e che alle soglie del nuovo millennio queste non arrivavano nemmeno a cento; in meno di quindici anni si è registrato un incremento quasi del trecento per cento. Il terremoto è un fenomeno complesso che manifesta la vitalità del Pianeta e non può, né deve, essere evitato "Una efficace prassi di riduzione del rischio, indirizzata specificatamente alla prevenzione, deve passare attraverso la riduzione della vulnerabilità e la minor esposizione di valore. La costruzione di nuovi edifici secondo le normative antisismiche vigenti, l'adeguamento antisismico dell'edificato esistente, sono i passi imprescindibili per rendere le costruzioni in grado di resistere a un terremoto. La sola esistenza di normative avanzate non basta, però, a garantire che la mitigazione del rischio ottenga successo. Una efficace prassi di riduzione del rischio è essenzialmente un processo di crescita culturale della società che prende piena consapevolezza del significato di pericolosità,lo fa proprio e attiva forme di convivenza con i fenomeni naturali che, inquanto tali, non possono essere impediti. In questo quadro entra in gioco ilruolo sociale dello scienziato, l'importanza di trasmettere nella maniera più ampia e chiara possibile le conoscenze raggiunte, in modo da concretizzare la presa di coscienza della pericolosità dei territori e rendere automatica l'attivazione di meccanismi di autodifesa"

 
 
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