Servono 2,2 miliardi di
euro all'anno per edifici, attrezzature e tecnologie della scuola italiana. La
stima e' del Censis che ha reso noto i contenuti dell'8° numero del ''Diario
della transizione'', che ha l'obiettivo di cogliere e descrivere i principali
temi in agenda in un difficile anno di passaggio attraverso una serie di note
di approfondimento diffuse nel 2014. Affrontare la transizione strutturale
della scuola, (edifici, impianti, attrezzature, connessioni veloci) richiede,
secondo la stima del Censis, investimenti per 2,2 miliardi di euro all'anno per
i prossimi cinque anni. Di questi, il 76% da destinare agli edifici e il 24%
alle attrezzature e all'arredo scolastico. La scuola dell'infanzia assorbe il 28%
del fabbisogno, la primaria il 37%, la secondaria inferiore il 18% e la
secondaria superiore il 17%. Per l'edilizia scolastica le risorse messe in
campo dal governo per il biennio 2014-2015 ammontano a poco piu' di un miliardo
di euro, a cui si dovrebbe aggiungere un altro miliardo grazie agli
investimenti Inail e ai mutui per l'edilizia scolastica, oltre alle risorse
derivanti dall'8 per mille e dai fondi europei. ''Si tratta di importi
significativi, specie se si considera la latitanza degli anni passati, ma
appena sufficienti ad affrontare l'emergenza'', si legge nel 'Diario'. Il
fabbisogno per compiere la transizione strutturale della scuola e', infine, di
1.377 euro all'anno per ciascun alunno, da finanziare con nuovi impegni di
spesa sul bilancio dello Stato o delle amministrazioni territoriali o con un
maggiore coinvolgimento dei privati.