Serve superare subito le anacronistiche regole discriminatorie che impediscono alla stragrande maggioranza degli studi professionali di piccole e medie dimensioni e pressoché alla totalità dei giovani architetti italiani di partecipare alle gare per l'affidamento dei servizi di architettura e ingegneria. Ci battiamo da anni contro il vecchio sistema che, fissando requisiti quantitativi, come il fatturato ed il numero di dipendenti del professionista, ha di fatto progressivamente riservato questo mercato ad un numero molto ridotto di strutture professionali. Ciò in contraddizione con le più recenti direttive europee in materia di appalti». Così Leopoldo Freyrie, presidente degli architetti italiani, intervenendo alla giornata inaugurale di Saie 2014 del quale il Consiglio nazionale degli architetti è partner.