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Edilizia: Architetti, Consiglio Nazionale "crisi senza precedenti, tre disoccupati su quattro provengono dal settore e dall'indotto"

 

Roma, 27 novembre 2014. "Di fronte a una crisi  senza precedenti e che vede  il 56% dei disoccupati del nostro Paese - ai quali va aggiunto il 20% dell'indotto -  provenire  dal settore dell'edilizia, serve mettere in atto politiche ed iniziative altrettanto eccezionali.  Basta indugiare: servono coraggio e lungimiranza  per avviare un progetto che, da nord a Sud, ricollochi le città italiane al centro della crescita; rigeneri i quartieri abitati poiché solo vivendo meglio e più sicuri si può rilanciare la speranza per il futuro e riattivare gli investimenti e l'iniziativa privata".
Così il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori nella giornata in cui tornano, nelle piazze italiane,  i lavoratori delle costruzioni per denunciare le difficoltà che attraversa il settore.
"Non ci sono alternative: come gli architetti italiani sottolineano da tempo, la risposta alla crisi sta in un grande progetto di rigenerazione sostenibile delle città e dei territori, tenuto conto che, secondo i dati  del Cresme,  il settore  tradizionale delle costruzioni continuerà - nei prossimi anni  a ridimensionarsi -  mentre trainanti per la ripresa saranno quelli del rinnovo e della riqualificazione, anche  in ambito energetico".
"La strada da intraprendere -  continua -  è allora quella di intervenire, da subito,  sul patrimonio edilizio del nostro Paese che conta  circa  12 milioni di edifici, di cui circa otto a fine vita poichè costruiti prima delle norme antisismiche, e  vero e proprio  colabrodo energetico  che ci fa "buttare" ogni anno 22 miliardi, che le famiglie italiane potrebbero, in questo momento di sacrifici e di ristrettezze, risparmiare".
Va segnalata, in occasione della manifestazione indetta dagli edili, l'iniziativa "Day Off: io spengo lo studio".  Organizzata dalla Consulta Regionale degli Ordini degli Architetti di Sicilia e dagli Ordini provinciali -  unitamente ad altre categorie professionali - la protesta vuole denunciare la condizioni di crisi in cui versa la professione di architetto e chiedere  risposte concrete e misure più incisive in grado di rilanciare il settore delle costruzioni.

 
 
 
 
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