Sul filo della teoria estetica e del giuoco, in un continuo scambio di rapporti stilistici ed esistenziali, fisicità e metafora, spazio e materia, barocco e astratto, il lavoro di Lucio Fontana (Rosario di Santa Fé 1899 - Varese 1968) si pone come una delle più feconde provocazioni/affermazioni del secolo ventesimo.
Personalità che ha infuso alla cultura artistica un'accelerazione di linguaggio espressivo tale da porsi in parallelo con le conquiste della scienza e della tecnica; ha rinnovato la definizione stessa di "arte" realizzando, sempre in termini di stile e di eleganza, quella contaminazione fra pittura che diviene scultura e scultura che si offre pittoricamente.
Fontana ha così realizzato, sul profilo della creatività italiana che va da Boccioni a Sironi, suoi più diretti referenti storici, un complesso di "pensiero plastico" nel quale l'epoca moderna si è riconosciuta; rispecchiamento ed eccitazione di "concetti" che hanno arricchito la forma non solo in senso dinamico e luminoso, ma anche nell'approfondimento di quel mistero che fulmina il senso dell'universo per rispecchiarvi essenze umane.
Un artista che si presta, più di ogni altro, a significare la continuità tra un secolo e il successivo, sul crinale della fantasia che si fa immagine, dell'invenzione che spalanca le più libere interpretazioni, come un suono proveniente dagli spazi infiniti a penetrare la nostra sensibilità, con il palpito sempre di una freschezza ideale.
La Galleria Il Castello, facendo seguito alle mostre di Dova, Turcato, Crippa, Morlotti, Dorazio, Miró, ha organizzato un sintetico omaggio a questo artista con trenta pagine - dipinti, aniline, acquarelli, disegni, pastelli, multipli, incisioni - fra il 1948 e il 1968, un repertorio pubblicato nel catalogo a cura di Luigi Cavallo.
- Informazioni
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Il Castello Arte Moderna e Contemporanea - Sede Via Brera, 16 20121