Il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali, Giovanna Melandri in una sua recente intervista sul settimanale Panorama ha affermato che «Espressioni culturali come l'Architettura sono state dimenticate. Dopo il fascismo le nostre città non le hanno fatte gli architetti... La soluzione? Moltiplicare i concorsi di progettazione e di idee per opere pubbliche».
Con queste dichiarazioni sembra consolidarsi l'impegno assunto sei mesi fa ad Assisi durante la prima «Conferenza per una politica dell'architettura in Europa», per la definizione di una Legge per l'architettura. Presto la bozza, in fase conclusiva di concertazione in sede ministeriale, vedrà la luce in un'Europa comunitaria che sta attendendo dall'Italia i segnali della ripresa e dello sviluppo anche in questo campo.
Questo è quindi il tempo giusto perché gli architetti italiani rendano note alla società le loro proposte.
Per presentare il V Congresso Nazionale mi sembra opportuno cominciare dal principio ispiratore del confronto di Torino, in programma al Centro Congressi Lingotto, il 30 settembre, 1 e 2 ottobre.
I temi saranno: mercato, formazione, occupazione - le sfide da vincere.
Avrete certamente seguito sulle pagine della rivista e su quelle dei quotidiani lo sforzo e l'impegno di tutti noi - CNA, Ordini, Federazioni - nel complesso momento che il nostro Paese sta vivendo.