A volte, i segni vanno presi per quello che sono: fatalità. Altre volte, seguono piani precisi in chi li usa. Altre volte ancora, sono il frutto di omissioni o dimenticanze che non si sa se considerare più colpevoli o miserevoli. Da qualche tempo il dibattito sull'architettura si è infiammato mettendo sul banco degli imputati le «archistar». L'architettura è oggi mezzo di autorappresentazione dell'unico dio che detta le regole alla globalizzazione: il capitalismo draconiano. Da almeno un decennio non si trova traccia su riviste o libri, di un dibattito serio sulle ragioni di questa crisi etica. La rivista «Casabella», una delle testate gloriose del dibattito architettonico italiano, celebra i suoi ottant'anni allegando al numero 763 la ristampa del fascicolo 195-198 uscito nel 1946 come numero monografico dedicato all'architetto Giuseppe Pagano.
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