La Legge sulla Qualità Architettonica.

Nel dibattito svolto all'interno del Congresso Mondiale di Torino sono emerse con forza le urgenze che si pongono agli architetti di fronte ai processi mondiali di trasformazione del territorio che hanno prodotto le attuali grandi patologie urbane. Ed è emerso il ruolo decisivo assegnato agli architetti per contribuire alla ricerca di soluzioni, facendosi registi dei diversi saperi tecnici.
La specifica realtà italiana esprime una serie di ritardi e di urgenze in termini di infrastrutturazione, rinnovo del patrimonio edilizio, risanamento di ampie aree di degrado e l'assenza di una specifica legislazione per promuovere la cultura e la qualità architettonica. Il nuovo Governo ha mostrato grande sensibilità su questi temi e ha affrontato il problema licenziando in tempi rapidissimi il disegno di legge quadro sulla qualità architettonica. D'altra parte proprio il ministro dei Beni culturali, Sandro Bondi, era intervenuto al Congresso di Torino annunciando l'imminente proposta legislativa.
Questa iniziativa contribuisce a recuperare il tempo perduto e gli architetti italiani sono pronti a fornire il contributo per costruire nel Paese le condizioni per una nuova stagione: la stagione di realtà urbane ecosostenibili che sappiano rispondere alle esigenze del vivere moderno e civile, che preservino le risorse e consentano una vita migliore. L'Italia deve riallinearsi con le altre nazioni europee più avanzate in termini di standard qualitativi e la legge sulla qualità architettonica è lo strumento giusto, da tanto tempo atteso. Il disegno di legge approvato dal Consiglio dei Ministri ha posto al centro dell'attenzione alcuni elementi essenziali, che permetteranno, una volta tradotti in legge vigente, di compiere un passo avanti essenziale: apertura del mercato della progettazione ai giovani professionisti, valutazione sul merito dei progetti, maggiore trasparenza ed efficacia negli affidamenti degli incarichi pubblici.