salta ai contenuti
 
CNAPPC
 

Architetti, studi a rischio

 

Il massimo ribasso soffoca la libera professione

Testata:
Italia Oggi
 
Data:
21-05-2009
 
Autore:
Ignazio Marino
 
 
La promessa di ripristinare i minimi tariffari per gli appalti fatta dal sottosegretario alle infrastrutture, Roberto Castelli, era arrivata nel corso dell'ultimo congresso degli ingegneri. Ma alle parole non seguirono i fatti. E la speranza di molti professionisti ha dovuto fare i conti con la realtà. Tanto che ieri, al grido di dolore degli ingegneri si è unito anche quello degli architetti. I quali con un comunicato stampa hanno lanciato l'allarme del rischio chiusura per molti studi professionali. Che la situazione fosse critica era apparso chiaro sin dall'inizio dei lavori della tre giorni genovese degli ingegneri (si veda ItaliaOggi del 13 settembre).
A denunciare ribassi fino all'80% delle offerte nei bandi sulle opere pubbliche era stata proprio l'Autorità di vigilanza sui lavori pubblici. Ed era proprio per fermare questi «ribassi selvaggi frutto delle liberalizzazioni» che Castelli (anche lui ingegnere) è sceso in campo annunciando un intervento deciso da parte del governo per ripristinare una soglia minima oltre la quale non andare.
«L'attuale sistema degli affidamenti degli incarichi professionali nel settore dei lavori pubblici», spiega la nota del consiglio nazionale degli architetti, «basato solo ed esclusivamente sul parametro del massimo ribasso, sta inesorabilmente soffocando il mercato della progettazione e molto presto costringerà alla chiusura molti studi professionali». Per il Cnappc questo sistema di è un «autentico strozzinaggio», relativo a prezzi e tempi della progettazione, «incapace di assicurare qualità delle prestazioni e sicurezza delle costruzioni e, allo stesso tempo, causa, per gli enti pubblici, di aumento del contenzioso, dei costi complessivi e dei tempi di realizzazione delle opere».
(...)
 
 
 
 
Area Riservata
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
torna ai contenuti torna all'inizio