salta ai contenuti
 
CNAPPC
 

Crisi: architetti, istituzioni disattente ai nostri problemi

 

Il Comunicato Stampa del Cnappc ripreso dalle Agenzie

Testata:
ANSA
 
Data:
25-09-2009
 
 
Crisi: architetti, istituzioni disattente ai nostri problemi
(ANSA) - ROMA, 25 SET
"Nonostante le ripetute sollecitazioni che sono pervenute dal mondo delle professioni, nonostante tutti gli indicatori economici segnalino che la crisi in atto stia da tempo colpendo in modo particolarmente rilevante gli studi professionali, il governo così come purtroppo buona parte degli enti locali, sembra che non abbia ancora preso atto dei problemi strutturali del comparto delle libere professioni".   
Così il presidente del Consiglio nazionale degli Architetti, Massimo Gallione, che parla anche di "insufficiente attenzione nei confronti delle difficoltà che stanno investendo la professione di architetto, che soffre in modo particolare della crisi del settore edilizio, la conclusione non può che essere una sola: il rischio di 'poverta'' per una gran massa di professionisti, in particolare, i giovani che sono almeno il 50% dei nostri iscritti, è, letteralmente, alle porte".   (ANSA).


Crisi: Gallione (Architetti), governo sordo a nostre richieste
(AGI) - Roma, 25 set.

Di fronte alla crisi "governo e buona parte degli enti locali non hanno ancora preso atto dei problemi strutturali del comparto delle libere professioni, nonostante le ripetute sollecitazioni pervenute e nonostante tutti gli indicatori economici segnalino come gli studi professionali siano particolarmente colpiti". Lo dice Massimo Gallione, presidente del Consiglio nazionale degli architetti, che sottolinea: "A questa situazione si aggiunge anche una insufficiente attenzione alle difficolta' che stanno investendo la professione di architetto, che soffre in modo particolare della crisi del settore edilizio. Esiste il rischio di poverta' per una gran massa di professionisti, in particolare i giovani, che sono almeno il 50% dei nostri iscritti".
Con la manovra anticrisi d'estate e la Finanziaria 2010, rileva Gallione, "il governo aveva a portata di mano la possibilita' di includere negli aiuti predisposti per le piccole e medie imprese anche gli studi professionali, con l'estensione degli sgravi e degli incentivi fiscali e l'accesso al credito. Sarebbe stato un segnale molto importante di riconoscimento dell'impegno che il capitale intellettuale del Paese compie quotidianamente. Non averlo fatto e aver ignorato le proposte che concretamente gli architetti hanno predisposto su lavori pubblici, edilizia privata e urbanistica, fa ben comprendere quanto le istituzioni siano ancora distanti dalle esigenze del paese reale".
Gallione conclude: "Gli architetti italiani vogliono fare la loro parte per far uscire il paese dalla crisi, ma hanno anche bisogno di strumenti legislativi innovativi e di azioni conseguenti, che consentano una vera concorrenza basata sulla qualita'. Se si vuole allontanare il pericolo reale di una disoccupazione di massa occorre una svolta radicale attivando, attraverso un'efficace concerazione tra governo, regioni, imprese e professionisti, le riforme (molte delle quali a costo zero) fondamentali per il settore". (AGI)


Crisi: architetti, professionisti allo stremo. È rischio povertà
(ASCA) - Roma, 25 set

"Nonostante le ripetute sollecitazioni che sono pervenute dal mondo delle professioni, nonostante tutti gli indicatori economici segnalino che la crisi in atto stia da tempo colpendo in modo particolarmente rilevante gli studi professionali, il Governo cosi' come purtroppo buona parte degli enti locali, sembra che non abbia ancora preso atto dei problemi strutturali del comparto delle libere professioni". E' il j'accuse che arriva da  Massimo Gallione Presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori. "A questa situazione - prosegue - si aggiunge anche una insufficiente attenzione nei confronti - nello specifico - delle difficolta' che stanno investendo la professione di architetto, che soffre in modo particolare della crisi del settore edilizio, la conclusione non puo' che essere una sola: il rischio di poverta' per una gran massa di professionisti - in particolare, i giovani che sono almeno il 50% dei nostri iscritti - e', letteralmente, alle porte".
 
 
 
Area Riservata
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
torna ai contenuti torna all'inizio