salta ai contenuti
 
CNAPPC
 

Messina, architetti: 70% costruzioni dopoguerra inadeguato

 

Occorre rottamare quelle ampie parti dei centri urbani senza qualità architettonica

Testata:
9colonne
 
Data:
05-10-2009
 
 
Il lancio dell'agenzia 9colonne:
Messina, architetti: 70% costruzioni dopoguerra inadeguato
"Di fronte all'ennesima tragedia dopo l'Abruzzo, e moltissime altre, di fronte a così tante vittime e alla diffusa offesa al paesaggio, tutelato dalla Costituzione, non vi possono essere esitazioni. La priorità assoluta è la sicurezza dei cittadini e il rispetto concreto della Costituzione. Per questo motivo occorre mettere mano al risanamento del territorio e a un deciso inasprimento delle pene per gli abusi edilizi". Lo ha dichiarato Massimo Gallione, presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori. "Dei 60 milioni di vani costruiti nel dopoguerra - ha aggiunto - il 70 % e del tutto inadeguato ai rischi idrogeologici ed antisismici. Occorre rottamare quelle ampie parti dei centri urbani senza qualità architettonica, costruiti senza alcune criterio di contenimento dei consumi energetici e di dubbia sicurezza strutturale ed impiantistica; occorre incentivare il ricorso ai finanziamenti privati (e non solo pubblici) per demolire e ricostruire e per ovviare, con più precise regole nazionali e con un piano di investimenti pluriennale, ad un diffuso e cinquantennale periodo di terrorismo paesaggistico".


Il lancio dell'agenzia Italpress:
Maltempo: Messina, architetti "inasprire pene per abusi edilizi"

"Di fronte all'ennesima tragedia dopo l'Abruzzo, e moltissime altre, di fronte a cosi' tante vittime e alla diffusa offesa al paesaggio, tutelato dalla Costituzione, non vi possono essere esitazioni. La priorita' assoluta e' la sicurezza dei cittadini e il rispetto concreto della Costituzione. Per questo motivo occorre mettere mano al risanamento del territorio e a un deciso inasprimento delle pene per gli abusi edilizi. Governo e Regioni devono investire su di una urbanistica di qualita' e di risanamento delle nostre citta'. Come ha sottolineato il Presidente della Repubblica Napolitano, con il quale il Consiglio nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori (Cnappc) concorda pienamente, e' necessario scegliere tra alcune grandi opere ed un massiccio piano di messa in sicurezza del paese". Lo ha dichiarato Massimo Gallione, presidente del Cnappc, intervenendo sulla tragedia del messinese. "Dei 60 milioni di vani costruiti nel dopoguerra, - ha aggiunto - il 70% e' del tutto inadeguato ai rischi idrogeologici ed antisismici. Occorre rottamare quelle ampie parti dei centri urbani senza qualita' architettonica, costruiti senza alcune criterio di contenimento dei consumi energetici e di dubbia sicurezza strutturale ed impiantistica; occorre incentivare il ricorso ai finanziamenti privati (e non solo pubblici) per demolire e ricostruire e per ovviare, con piu' precise regole nazionali e con un piano di investimenti pluriennale, ad un diffuso e cinquantennale periodo di terrorismo paesaggistico". "Etica, regole, controlli, piani urbanistici e geologici di qualita', oculata semplificazione ed unificazione delle norme, in luogo di abusi, cinismo, disinteresse, malaffare: le istituzioni nazionali e regionali possono decidere di dare al paese un'altra possibilita' e su questo - ha concluso - si giocano molto della loro credibilita' di classe dirigente".

Il lancio dell'agenzia Adnkronos:
Messina: architetti, inasprire pene per gli abusi edilizi
 ''Di fronte all'ennesima tragedia dopo l'Abruzzo, e moltissime altre, di fronte a cosi' tante vittime e alla diffusa offesa al paesaggio, tutelato dalla Costituzione, non vi possono essere esitazioni. La priorita' assoluta e' la sicurezza dei cittadini e il rispetto concreto della Costituzione. Per questo motivo occorre mettere mano al risanamento del territorio e a un deciso inasprimento delle pene per gli abusi edilizi. Governo e Regioni devono investire su di una urbanistica di qualita' e di risanamento delle nostre citta'. Come ha sottolineato il Presidente della Repubblica Napolitano, con il quale il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori (Cnappc) concorda pienamente, e'' necessario scegliere tra alcune grandi opere ed un massiccio piano di messa in sicurezza del paese.'' Lo ha detto dichiarato Massimo Gallione, Presidente del Cnappc, intervenendo sulla tragedia del messinese.
''Dei 60 milioni di vani costruiti nel dopoguerra, - ha aggiunto - il 70 % e del tutto inadeguato ai rischi idrogeologici ed antisismici. Occorre rottamare quelle ampie parti dei centri urbani senza qualita' architettonica, costruiti senza alcune criterio di contenimento dei consumi energetici e di dubbia sicurezza strutturale ed impiantistica; occorre incentivare il ricorso ai finanziamenti privati (e non solo pubblici) per demolire e ricostruire e per ovviare, con piu' precise regole nazionali e con un piano di investimenti pluriennale, ad un diffuso e cinquantennale periodo di terrorismo paesaggistico'' .
''Etica, regole, controlli, piani urbanistici e geologici di qualita', oculata semplificazione ed unificazione delle norme, in luogo di abusi, cinismo, disinteresse, malaffare: le istituzioni nazionali e regionali possono decidere di dare al paese -conclude- un'altra possibilita' e su questo si giocano molto della loro credibilita' di classe dirigente''.
(Rre/Ct/Adnkronos)

Il lancio dell'agencia ANSA:
Messina: architetti, inasprire pene per gli abusi edilizi
"Di fronte all'ennesima tragedia dopo l'Abruzzo, e moltissime altre, di fronte a così tante vittime e alla diffusa offesa al paesaggio, tutelato dalla Costituzione, non vi possono essere esitazioni. La priorità assoluta è la sicurezza dei cittadini e il rispetto concreto della Costituzione. Per questo motivo occorre mettere mano al risanamento del territorio e a un deciso inasprimento delle pene per gli abusi edilizi". Lo ha dichiarato Massimo Gallione, Presidente del Consiglio nazionale degli Architetti, commentando la tragedia nel messinese. "Governo e Regioni - ha aggiunto - devono investire su di una urbanistica di qualità e di risanamento delle nostre città. Come ha sottolineato il Presidente della Repubblica Napolitano, è necessario scegliere tra alcune grandi opere ed un massiccio piano di messa in sicurezza del paese. Dei 60 milioni di vani costruiti nel dopoguerra - ha proseguito Gallione - il 70% è del tutto inadeguato ai rischi idrogeologici ed antisismici. Occorre rottamare quelle ampie parti dei centri urbani senza qualità architettonica, costruiti senza alcune criterio di contenimento dei consumi energetici e di dubbia sicurezza strutturale ed impiantistica; occorre incentivare il ricorso ai finanziamenti privati (e non solo pubblici) per demolire e ricostruire e per ovviare, con più precise regole nazionali e con un piano di investimenti pluriennale, ad un diffuso e cinquantennale periodo di terrorismo paesaggistico".

Il lancio dell'agenzia AGI:
Messina: architetti, piu' severita' contro abusi edilizi

"Di fronte all'ennesima tragedia e a cosi' tante vittime non vi possono essere esitazioni. La priorita' assoluta e' la sicurezza dei cittadini e il rispetto concreto della Costituzione. Per questo motivo occorre mettere mano al risanamento del territorio e a un deciso inasprimento delle pene per gli abusi edilizi". Lo ha detto Massimo Gallione, presidente del Consiglio nazionale degli architetti, che ha aggiunto: "Governo e Regioni devono investire su di una urbanistica di qualita' e di risanamento delle nostre citta'. Dei 60 milioni di vani costruiti nel dopoguerra, il 70 % e del tutto inadeguato ai rischi idrogeologici ed antisismici. Occorre rottamare quelle ampie parti dei centri urbani senza qualita' architettonica, costruiti senza alcune criterio di contenimento dei consumi energetici e di dubbia sicurezza strutturale ed impiantistica; occorre incentivare il ricorso ai finanziamenti privati (e non solo pubblici) per demolire e ricostruire e per ovviare, con piu' precise regole nazionali e con un piano di investimenti pluriennale, a. un diffuso e cinquantennale periodo di terrorismo paesaggistico".
"Etica, regole, controlli, piani urbanistici e geologici di qualita', oculata semplificazione e unificazione delle norme, in luogo di abusi, cinismo, disinteresse, malaffare - ha concluso Gallione -. Le istituzioni nazionali e regionali possono decidere di dare al paese un'altra possibilita' e su questo si giocano molto della loro credibilita' di classe dirigente". (AGI)



 
 
 
Area Riservata
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
torna ai contenuti torna all'inizio