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Crisi, Consiglio nazionale architetti: Studi rischiano chiusura

 
Testata:
Il Velino
 
Data:
18-11-2009
 
 
"Non sono solo le imprese a patire pesantemente gli effetti della perdurante crisi che si aggrava sempre di piu' a causa dei mancati pagamenti da parte degli enti pubblici locali: anche gli studi professionali degli architetti rischiano la chiusura". Lo denuncia Massimo Gallione, presidente del Consiglio nazionale degli Architetti pianificatori, paesaggisti e conservatori. "I tempi di pagamento - aggiunge - quando questo 'fortunatamente' viene ottenuto si stanno allungando a dismisura e se si aggiunge la sempre piu' marcata restrizione del credito da parte delle banche si comprende bene come, di fatto, la situazione sia diventata assolutamente insostenibile. Anche in riferimento ai recenti attacchi alla 'familiarita'' delle professioni (145mila architetti in Italia contro  30 mila in Francia e in Inghilterra) meglio avrebbe fatto ieri la presidente di Confindustria - dice ancora Gallione - a ricordare che le gravi difficolta' del settore dei lavori pubblici non riguardano solo le imprese, ma un settore molto piu' ampio cha va dalla progettazione alla realizzazione. Infatti una riforma dei lavori pubblici in Italia - conclude Gallione - e' assolutamente prioritaria ed investe in pari misura imprese, pubblica amministrazione ed il comparto del mondo della progettazione". (com/gas)


Il lancio dell'Agenzia AGI:
Crisi: architetti, gravi mancati pagamenti enti locali
"Non sono solo le imprese a patire pesantemente gli effetti della crisi, che anzi si aggrava a causa dei mancati pagamenti da parte degli enti pubblici locali: anche gli studi professionali degli architetti rischiano la chiusura." Lo denuncia Massimo Gallione, presidente del Consiglio nazionale degli architetti, che aggiunge: "I tempi di pagamento si stanno allungando a dismisura e se si aggiunge la sempre piu' marcata restrizione del credito da parte delle banche si comprende bene come, di fatto, la situazione sia diventata assolutamente insostenibile. Anche in riferimento ai recenti attacchi alla familiarita' delle professioni, meglio avrebbe fatto la presidente di Confindustria a ricordare che le gravi difficolta' del settore dei lavori pubblici non riguardano sole le imprese, ma un settore molto piu' ampio che va dalla progettazione alla realizzazione. La riforma del sistema dei lavori pubblici in Italia e' assolutamente prioritaria e investe in pari misura imprese, pubblica amministrazione e il comparto del mondo della progettazione". (AGI)
 
 
 
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