Venezia, una esplorazione nel cranio dell'architettoSeduzioni e soluzioni (inedite). Che a Napoli purtroppo rimangono nel libro dei sogni
Testata:
Corriere del Mezzogiorno
Data:
27-11-2009
Autore:
Benedetto Gravagnuolo
Sotto la volta del cranio è il titolo di un piccolo, ma denso libro di Francesco
Venezia recentemente dato alle stampe dalla casa editrice Libria, con una
prefazione di Riccardo Lopes. Il libro illustra i disegni inediti per due
musei, ubicati in antiche città d'Europa: Toledo e Napoli. Si tratta del Museo
della Stratificazione Storica, progettato per la città spagnola tra il 2006 e
il 2007, e del Museo dell'Architettura Moderna, ideato per la Mostra
d'Oltremare tra il 2006 e il 2008. Ciò che accomuna le due opere - al di là
delle evidenti variazioni compositive - è il tema allegorico della volta che
racchiude una spazialità sotterranea, deliberatamente avvolta nella penombra,
solcata solo da un sottile raggio di luce che «misura», con il suo lento
movimento, la meridiana del sole.
Come svela lo stesso autore, il titolo trae ispirazione da un brano di Charles Baudelaire che recita: «Gli eventi più sorprendenti hanno luogo sotto la volta del cranio, laboratorio angusto e misterioso del cervello». Questa folgorante metafora viene declinata in chiave architettonica esplorando l'interrelazione che si instaura tra la fisicità della calotta muraria concava e l'immaterialità della seduzione nello spazio da essa delimitato. Paradigmatico in tal senso è uno schizzo di Francesco Venezia che interpreta - nell'essenzialità del disegno - un dipinto settecentesco del vedutista Hubert Robert raffigurante «The old Temple». Astraendo i colori dal quadro, lo schizzo esalta la nuda bellezza della struttura tettonica che conforma la grande navata, avvolta da un'enorme volta a botte squarciata al centro da un crollo. In controluce, si può stanare un'analogia tra questa lesione casuale dell'involucro (che lascia penetrare nel tempio la pioggia) e la calotta ossea dei crani diruti di variegati animali, disegnati dallo stesso Francesco Venezia, tra i quali quello di un ariete pubblicato in copertina. Se osservati in filigrana, dagli schizzi riaffiorano - come dal taccuino di un viaggio interiore - le visioni rimaste impresse nella testa dell'architetto. Da lunga data Francesco Venezia ha esplorato l'estetica involontaria delle costruzioni ipogee, dalla Piscina Mirabilis nei Campi Flegrei alle grandi caverne di tufo scavate nel sottosuolo di Napoli. Basti pensare al Cimitero delle Fontanelle, simile ad una segreta cattedrale dove sono stati accumulati nell'ombra i teschi che custodiscono le anime dei defunti dentro le levigate sfere ossee, stando alla credenza popolare. (...) |
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