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CNAPPC
 

Fisco: architetti, studi settore inadatti per nostra attività

 
Testata:
ANSA
 
Data:
19-02-2010
 
 
Nuova presa di posizione degli architetti contro gli studi di settore. "Nonostante le sollecitazioni alla Agenzia delle Entrate e alla Commissione degli Esperti per gli Studi di settore le osservazioni dei progettisti italiani sono rimaste, per l'ennesima volte, disattese". "Il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Progettisti e Conservatori (CNAPPC) - spiega una nota - ha chiesto da tempo e purtroppo invano modifiche strutturali al software, la modifica e l'aggiornamento dei quadri delle aree specialistiche e delle tipologie dell'attività che sono oggi inadatte a classificare in modo realistico l'attività svolta dagli architetti, la risoluzione delle problematiche legate agli acconti e al ritardato pagamento delle parcelle, dei minimi provinciali e dell'intervallo di confidenza per i quali si riconoscono delle criticità".
"La nostra professione, come gran parte del settore edilizio, - sottolinea il presidente Gallione - subisce, in questo momento una profonda e sensibile crisi che il Governo continua a sottovalutare e della quale sembra non rendersi minimamente conto".

Secondo lancio dell'Agenzia ANSA:
Studi settore; architetti, non tengono conto crisi
Gli studi di settore non tengono conto della crisi e del fatto che ha colpito "in modo rilevante" gli studi professionali. Lo sottolinea in una nota il Consiglio nazionale degli Architetti, Pianificatori,
Progettisti e Conservatori.
"La nostra professione come gran parte del settore edilizio - sottolinea il presidente Massimo Gallione - subisce in questo momento una profonda e sensibile crisi che il governo continua a sottovalutare". In particolare "la mancata introduzione, ora, negli studi di settore, delle modifiche richieste dagli architetti - afferma il consigliere delegato Luigi Mirizzi - conferma ancora una volta che al Governo sembra sfuggire che la crisi in atto stia da tempo colpendo in modo rilevante gli studi professionali, come segnalano tutti gli indicatori economici, e che siano necessari segnali di attenzione nei confronti delle libere professioni che sono a rischio di forte impoverimento".



 
 
 
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