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L'archistar Ai Weiwei accusa "L'Occidente aiuta il regime cinese"

 
Testata:
la Repubblica
 
Data:
09-11-2010
 
Autore:
Giampaolo Visetti
 
 
«La Cina è un luogo dove non esiste libertà di espressione, dove l'accesso alle informazioni è limitato dalla censura, dove non si svolgono elezioni e dove la giustizia dipende dalla violenza del potere. Il mondo deve capire cosa significa trasformare un luogo simile nella prima potenza del pianeta».
L'archistar dissidente Ai Weiwei, liberato ieri notte dopo tre giorni ai domiciliari, non rinuncia ad attaccare le autorità cinesi. Accusa però la comunità internazionale, dopo la crisi economica del 2008, di aver «rinunciato a richiamare Pechino al rispetto dei valori fondamentali per paura di perdere qualche affare».
Perché le viene consentito di avanzare critiche che la Cina giudica illegali?
«Perché Internet è un'arma più potente del regime. Ormai tutti sanno tutto, anche in Cina, e questa forza causerà il crollo della dittatura. E' la ragione per cui tutti i leader del mondo devono porre a Pechino il problema della violazione dei diritti umani».
(...)

 
 
 
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