Milleproroghe: architetti, ritirare emendamento su condono
Testata:
ANSA
Data:
28-01-2011
''L'ipotesi di riaprire i termini del condono, previste nel Decreto Milleproroghe, e' assolutamente inaccettabile. Il condono e' una resa inammissibile dello Stato in quanto viene di fatto legittimato ciò che per sua natura intimamente giuridica non lo e' stato e non lo potrà mai essere''. E' quanto sostiene il Consiglio Nazionale degli Architetti, secondo il quale l'ipotesi del condono appare come una inaccettabile beffa nei confronti della parte sana del Paese e della stragrande maggioranza dei cittadini rispettosi di regole e leggi''. Il Consiglio Nazionale Architetti rivolge ''un forte appello ai firmatari dell'emendamento affinché facciano prevalere un sano senso civico di adesione sostanziale al dettato costituzionale, ritirando un testo che - particolarmente in questo momento - non solo non sarebbe comprensibile, ma darebbe un ulteriore segno di profonda inadeguatezza delle nostre massime istituzioni nei confronti del bene pubblico''.
Il comunicato nel lancio dell'Agenzia ASCA: Milleproroghe: architetti, inaccettabile riaprire condono edilizio ''L'ipotesi di riaprire i termini del condono edilizio, prevista nel Decreto Milleproroghe, e' assolutamente inaccettabile. Il condono e' una resa inammissibile dello Stato, in quanto viene di fatto legittimato cio' che per sua natura intimamente giuridica non lo e' stato e non lo potra' mai essere''. E' quanto sottolinea il Consiglio Nazionale degli architetti che in una nota chiedono di ritirare l'emendamento al decreto milleproroghe presentato dal Pdl ''facendo prevalere un sano senso civico''. ''L'abuso edilizio, se e' tale, tale deve continuare ad essere considerato; non esiste alcuna ragione di interesse pubblico superiore nel voler ripercorrere strade che in passato hanno gia' dato prova di essere assolutamente inefficaci, anzi dannose. Un eventuale ulteriore condono - aggiungono gli architetti - sarebbe inoltre ingiustificato anche dal punto di vista costituzionale ledendo pesantemente i valori previsti dall'art. 9 della Costituzione'', che assicura la tutela del paesaggio. Secondo gli architetti italiani ''di fronte ad una politica che negli ultimi anni, nonostante le numerose sollecitazioni, non ha saputo dare risposte legislative concrete in ambito urbanistico, architettonico, idrogeologico, l'ipotesi del condono appare evidentemente come una inaccettabile beffa nei confronti della parte sana del Paese e della stragrande maggioranza dei cittadini rispettosi di regole e leggi''.
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