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Caròla, ottantavoglia di architettura sostenibile

 
Testata:
Corriere del Mezzogiorno
 
Data:
07-07-2011
 
Autore:
Eleonora Puntillo
 
 

Meglio dare la precedenza alle straziate bambine madri del suo amato Mali, vittime di una violenza ripugnante. Da Nanjing (Cina) un premio internazionale; da Shangai l'incarico per un Centro ricerche e studi sul Design; da Capetown (Sud Africa) l'invito a tenere lezioni sui suoi sistemi di costruzione. Ma nell'anno del suo ottantesimo compleanno Fabrizio Caròla, architetto afro-napoletano che da sempre predica e pratica l'architettura più umana possibile (si può farla con le proprie mani e con quello che fornisce la sola terra), sta
realizzando un Centro di accoglienza per le giovani donne che la chirurgia restituisce alla vita. Si chiama Progetto Delta Survie, l'iniziativa è di un quarantenne maliano, Ibrahima Sankaré, che ha destinato un suo terreno, attiguo al nuovo moderno ospedale di Sevaré (nei pressi di Mopti, sul fiume Niger) alla missione di accogliere, curare, guarire e quindi insegnare un mestiere alle giovani donne vittime di usanze che sgomentano. «Non me l'aspettavo, non volevo crederci quando Sankaré è venuto a raccontarmelo e a chiedere il mio aiuto. Eppure lavoro da decenni nel Mali...!» : Fabrizio Carola confessa la dura sorpresa per quel fenomeno, peraltro relegato nei villaggi sperduti e miseri del paese subsahariano.
(...)

 
 
 
 
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