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Riforme Tariffe, ordini, Antitrust: fronti di guerra

 
Testata:
Corriere Economia
 
Data:
26-09-2011
 
Autore:
Isidoro Trovato
 
 

Archiviata la manovra finanziaria correttiva, non si placano gli echi delle polemiche. Ci sono molti problemi ancora aperti e contrasti irrisolti. Il fatto che tra le motivazioni del declassamento dell'Italia da parte di S&P ci sia anche la mancata attuazione di una profonda riforma delle professioni, dimostra quanto sia complesso affrontare questo tema nel nostro paese.
(...)
Dunque sono ancora molti i nodi irrisolti del mondo professionale. Alcuni sono emersi più prepotentemente negli ultimi giorni e abbiamo provato ad analizzarli singolarmente.

La sfida con Confindustria
Rimane sempre strisciante (ma non troppo) il duello tra professioni ordinistiche e Confindustria. La settimana scorsa sono filtrate alcune dichiarazioni molto forti del direttore di Confindustria, Giampaolo Galli durante il tavolo sullo sviluppo al Tesoro: «Occorre agire subito sulle professioni, affidare all'Antitrust il controllo deontologico e sulla pubblicità, vietare le tariffe minime di riferimento e prevedere la possibilità di società di capitali». Il direttore di Confindustria smentirà poi di aver detto quelle frasi, ma questo non basta a fermare l'ira di Ordini come quello degli architetti. «In un momento di crisi profonda - dichiara il presidente Leopoldo Freyrie -. Confindustria dovrebbe concentrare la sua attenzione sulle difficoltà in cui versano le aziende piuttosto che occuparsi delle professioni. Ancora una volta stupisce che l'associazione degli industriali consideri le professioni il male d'Italia».

 
 
 
 
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