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Sanatoria bocciata dalle imprese

 
Testata:
Il Sole 24Ore Edilizia e Territorio
 
Data:
22-10-2011
 
Autore:
Valeria Uva
 
 

Non c'è e forse non ci sarà. Intanto l'edilizia l'ha già bocciato. Se la maggioranza politica si è spaccata la scorsa settimana sull'ipotesi di un condono, oltre che fiscale anche edilizio, gli operatori invece l'hanno rispedita al mittente in modo compatto. Non è la prima volta, certo, e il problema è sempre lo stesso: nell'abusivismo architettonico pascolano le imprese scorrette, quelle intrise di lavoro nero e scarsa sicurezza ma in grado di far concorrenza a quelle regolari e sane. Dunque prima che di legalità per la categoria l'avversità al condono è un problema soprattutto di difesa anche economica. Lo ha chiarito bene l'Ance al primo propagarsi delle voci sul possibile inserimento della quarta sanatoria dal dopoguerra a oggi nel decreto sviluppo. Il presidente, Paolo Buzzetti, ha ricordato che l'associazione nazionale dei costruttori edili è sempre stata contraria a qualsiasi forma di condono «perché, in realtà, cambia il mercato e crea condizioni di premialità per chi non ha rispettato le regole». Conclusione: ancora un «no» secco alla sola idea. Più tecnico e attento alla sicurezza il ragionamento del presidente del Consiglio nazionale degli architetti, Leopoldo Freyrie: «Il nostro patrimonio edilizio va sostituito e modificato secondo standard di sicurezza che le opere abusive non garantiscono». Le procedure di sanatoria, infatti, non tengono in conto gli standard di sicurezza: «Lo Stato non può condonare a occhi chiusi - ha aggiunto Freyrie - perché non vengono fatte verifiche di alcun tipo: quando c'è il condono si presentano le carte, vengono incassati i soldi e poi muoiono le persone». Gli architetti quindi ritornano a chiedere più controlli anche attraverso il fascicolo del fabbricato. Freyrie è allarmato poi per gli effetti della sanatoria solo fiscale delle case fantasma: «Qui la regolarizzazione riguarda solo la parte fiscale-erariale e non quella urbanistico-edilizia ». (...)



L'agenzia del Territorio. «Il perdono? Ininfluente sulle case fantasma» di Flavia Landolfi

La soluzione, per il presidente Leopoldo Freyrie, che parla a nome di tutti gli Ordini provinciali degli architetti italiani, sta nel Fascicolo del fabbricato.


 
 
 
 
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