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Condono, Italia ferma al 1985

 
Testata:
Il Sole 24Ore Edilizia e Territorio
 
Data:
22-10-2011
 
Autore:
AA.VV.
 
 

Il condono? È ancora in corso. Anche senza attendere le decisioni del Governo sull'ipotesi della quarta sanatoria edilizia, i Comuni sono ancora sommersi dalle pratiche arretrate. E le più numerose sono le più vecchie, quelle presentate ben sedici anni fa, nel 1985. La valanga di domande che in questi sedici anni non hanno avuto seguito è impressionante soprattutto al Centrosud. Campione è la Sicilia con 700mila istanze nei tre condoni e 351mila esaminate (il 45%). A Palermo, ad esempio, per l'85 sono stati rilasciati solo 3.690 «sì» su più di 60mila richieste. Sulla prima sanatoria è in affanno anche la più attrezzata Torino che ha ancora sul groppone la metà delle pratiche di 16 anni fa. Anche a Roma gli uffici sono ingolfati di domande dell'85 (circa 180mila), tanto che non hanno ancora preso in considerazione le ultime, quelle del 2003. Situazione tranquilla, invece, a Bologna che ha chiuso l'intera partita. Spesso poi all'enorme macchina burocratica allestita per esaminare le pratiche non hanno corrisposto incassi adeguati per i Comuni. Anche se dalle vecchie sanatorie sono nati alcuni esempi virtuosi di reimpiego degli oneri: ad esempio la Liguria, con il 10% delle somme ricevute ha già finanziato piccoli interventi di risanamento e riqualificazione urbana. L'inerzia ha conseguenze anche per i cittadini che hanno presentato domanda: nell'attesa, la commerciabilità dell'immobile resta vietata. Intanto, mentre la maggioranza politica si spacca sull'opportunità di varare l'ennesima sanatoria, l'edilizia si è già schierata in modo compatto contro questa possibilità. Difendono la legalità e il mercato sano e regolare l'Ance, l'Aniem-Confapi, il Consiglio nazionale degli architetti e i sindacati del settore.  (...)

 
 
 
 
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