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CNAPPC
 

Riforma professioni, dagli Architetti la minaccia di un'auto-riforma regolamentare

 
Testata:
lavoripubblici.it
 
Data:
14-10-2011
 
Autore:
Ilenia Cicirello
 
 

Sono anni che se ne parla, ma la riforma delle professioni intellettuali non trova ancora la luce con la conseguenza che i relativi regolamenti risultano essere ormai obsoleti, non consentendo ai professionisti italiani di stare al passo con i tempi.
Era il 9 novembre 2006 quando l'allora Ministro della Giustizia Clemente Mastella presentava agli ordini una nuova ed ennesima versione del disegno di legge di riforma degli ordini e dell'accesso alle professioni.
Da quel momento un susseguirsi di disegni di legge, proposte e tavoli tecnici non ha fatto altro che ritardare l'ammodernamento di regole non più consone ad affrontare le sfide che giornalmente i tecnici devono combattere, nonostante la crisi e le poche gratificazioni.
A questa lunga storia, nell'ultimo anno si sono aggiunti nuovi capitoli e nuovi attori. Confindustria, che è entrata prepotentemente sull'argomento, affrontando in particolare il problema dei minimi tariffari. CUP (Comitato Unitario delle Professioni) e PAT (Professioni Area Tecnica), con le relative proposte di riforma.
E molto altro ancora che non ha fatto altro che aggiungere carta in un marasma di inutili promesse e parole al vento che non hanno finora portato a nulla di concreto.
Desideriamo, invece, segnalare la costanza e la puntigliosità con cui il nuovo Consiglio direttivo degli Architetti italiani, guidato da Leopoldo Freyrie e Rino La Mendola, sin dal suo insediamento sta affrontando un argomento diventato, ormai, indifferibile.
(...)

 
 
 
 
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