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Professioni: architetti, su riforma procedere con iter rapido

 
Testata:
AGI
 
Data:
13-10-2011
 
 

"Sulla riforma delle professioni chiediamo al ministro della Giustizia e al governo di avere la delega al Parlamento o, viceversa, chiediamo ai capigruppo di Camera e Senato di affermare la volonta' di procedere con un iter rapido, in legislativa". Lo dice Leopoldo Freyrie, presidente del Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori, che aggiunge: "L'appello del governatore Draghi a fare in fretta, oggi diviene il nostro: noi siamo pronti, sin da subito, a sederci ad un tavolo di lavoro che senza interruzioni, in un mese, scriva la riforma affinche' diventi legge in primavera e sia attuata entro l'anno". Per Freyrie: "Se il risultato della legittima, ma spesso sterile, battaglia politica portera' la riforma a incagliarsi ancora una volta nelle secche parlamentari sara' un grave danno non solo per i professionisti italiani, ma per tutto il Paese, esponendoci agli attacchi interessati di chi pensa che l'Italia sia incapace di cambiare. Gli architetti italiani non sono piu' disposti ad aspettare un'altra volta Godot: in assenza della riforma, stressando le normative esistenti, procederemo ad auto-riforme regolamentari che applichino quei principi contenuti in una legge che per il momento sembra essere niente piu' di un auspicio". 


Il lancio dell'Agenzia Adnkronos/Labitalia:

Professioni: Freyrie (architetti), sulla riforma procedere con iter rapido
Fare presto e condurre in porto la riforma delle professioni. Lo chiedono gli architetti. "Sulla riforma delle professioni -dichiara Leopoldo Freyrie, presidente del Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori- chiediamo al ministro della Giustizia e al governo di chiedere la delega al Parlamento o, viceversa, chiediamo ai capigruppo di Camera e Senato di affermare la volonta' di procedere con un iter rapido, in sede legislativa". Con il lungo percorso di una legge ordinaria e nelle condizioni politiche attuali e', infatti, "improbabile -sottolinea Freyre- che la riforma arrivi mai in porto e cio' sarebbe ancora piu' grave proprio oggi che, dopo oltre 20 anni, i suoi principi generali trovano l'approvazione dell'Europa, della stragrande maggioranza degli Ordini professionali, di Confindustria e del sistema delle imprese italiane''. Gli architetti sposano l'appello lanciato dal governatore Draghi a fare in fretta. Appello che, avverte Freyre, "oggi diviene il nostro: noi siamo pronti, sin da subito, a sederci a un tavolo di lavoro che senza interruzioni, in un mese, scriva la riforma affinche' diventi legge in primavera e sia attuata entro l'anno".
"La societa', il mondo produttivo, gli architetti -continua il presidente degli architetti italiani- e tutti i professionisti italiani, oltre 2 milioni di persone, non hanno piu' tempo di aspettare e di rimandare. Vogliono e pretendono di essere messi nelle condizioni di affrontare la crisi e di contribuire allo sviluppo". E se la riforma andra' "a incagliarsi ancora una volta nelle secche parlamentari -mette in guardia Freyre- sara' un grave danno non solo per i professionisti italiani, ma per tutto il Paese, esponendoci agli attacchi interessati di chi pensa che l'Italia sia incapace di cambiare". "Gli architetti italiani -conclude Freyrie- non sono piu' disposti ad aspettare un'altra volta Godot: in assenza della riforma, stressando le normative esistenti, procederemo ad auto-riforme regolamentari che applichino quei principi contenuti in una legge che per il momento sembra essere niente piu' di un auspicio".

 
 
 
 
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