Poteva essere l'occasione per parlarsi e chiarirsi. E invece è stata l'occasione per ribadire la diversità delle posizioni, probabilmente inconciliabili. L'intervento del presidente dell'Antitrust, Antonio Catricalà, al congresso dei notai aveva riacceso la speranza di un'apertura di dialogo tra il garante della concorrenza e il mondo delle professioni.
(...)
Sul tema è intervenuto con veemenza anche Leopoldo Freyrie, presidente del Consiglio nazionale degli architetti. «Preoccupa verificare che il presidente dell'Autorità della Concorrenza proponga soluzioni "cinesi" di abbassamento degli standard di conoscenza e di preparazione dei professionisti, che dovrebbero e devono, invece, essere considerati l'eccellenza del Paese. Il tutto giustificandolo con calcoli di incremento del Pil che sono, di fatto, indimostrabili. Tutti gli Stati europei condividono, nelle loro proposte di revisione sulla Direttiva qualifiche professionali: cinque anni di formazione ai quali si aggiunge almeno un anno di tirocinio per i futuri professionisti. Mentre la Germania investe platealmente sulle professioni intellettuali come motore dello sviluppo».
(...)