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Professioni: architetti, bene Sacconi su riforma

 
Testata:
ANSA
 
Data:
14-10-2011
 
 

''Concordiamo con il Ministro Sacconi sulla necessita' che la Riforma delle professioni venga realizzata in tempi brevi per mettere i professionisti italiani nelle condizioni di poter contribuire alla ripresa economica del Paese ed al suo sviluppo. Ribadiamo ancora una volta la nostra disponibilita' a partecipare con le nostre proposte ad un tavolo di lavoro che realmente 'scriva' la Riforma in modo che essa sia attuata entro l'anno. E' quanto si legge in una nota del Consiglio nazionale degli Architetti. ''Preoccupa, invece - proseguono gli architetti - verificare ancora una volta la superficiale conoscenza che il presidente dell'Antitrust dimostra di avere sulla realta' dei Paese europei, cosi' come stupisce che il regolatore del mercato proponga soluzioni 'cinesi' di abbassamento degli standard di conoscenza e di preparazione dei professionisti, che dovrebbero e devono, invece, essere considerati l'eccellenza del Paese, giustificandolo con calcoli di incremento del PIL che sono, di fatto, indimostrabili''.


Il lancio dell'Agenzia Adnkronos/Labitalia:

Professioni: architetti, bene Sacconi su tempi rapidi per la riforma
Fare presto con la riforma delle professioni. Lo chiedono gli architetti che concordano con "il ministro Sacconi sulla necessita' che la riforma delle professioni venga realizzata in tempi brevi per mettere i professionisti italiani nelle condizioni di poter contribuire con maggiori strumenti, e ancora meglio di quello che gia' fanno, alla ripresa economica del Paese ed al suo sviluppo". In una nota, il Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori ribadisce "ancora una volta la nostra disponibilita' a partecipare con le nostre proposte a un tavolo di lavoro che realmente scriva la riforma in modo che essa sia attuata entro l'anno". "Preoccupa invece - rimarcano gli architetti- verificare ancora una volta la superficiale conoscenza che il presidente dell'Autorita' Garante della Concorrenza e del Mercato dimostra di avere sulla realta' dei Paese europei, cosi' come stupisce che il regolatore del mercato proponga soluzioni 'cinesi' di abbassamento degli standard di conoscenza e di preparazione dei professionisti, che dovrebbero e devono, invece, essere considerati l'eccellenza del Paese, giustificandolo con calcoli di incremento del Pil che sono, di fatto, indimostrabili. Tutti gli Stati europei condividono, nelle loro proposte di revisione sulla direttiva qualifiche professionali, 5 anni di formazione ai quali si aggiunge almeno un anno di tirocinio per i futuri professionisti".

 
 
 
 
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