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CNAPPC
 

Manovra: architetti, attenzione a modifiche codice dei contratti

 
Testata:
AGI
 
Data:
10-12-2011
 
 

Le ripetute modifiche al codice dei contratti ed al regolamento continuano a frammentare il quadro normativo del settore dei lavori pubblici e "nel giro di pochi mesi - sottolinea Rino La Mendola, vicepresidente del Consiglio nazionale degli architetti e responsabile del Dipartimento lavori pubblici - abbiamo assistito a ripetute modifiche di norme che riguardano gli appalti e l'affidamento dei servizi di architettura e di ingegneria. Il Decreto sviluppo, ad esempio, appena qualche mese fa, aveva introdotto una norma che, nelle gare di appalti, forniture e servizi, sottraeva il costo del lavoro al ribasso, al fine di tutelare i minimi salariali del personale. Con il decreto Salva Italia tale dispositivo e' stato abrogato, vanificando il lavoro svolto dai Consigli nazionali delle professioni tecniche, che erano stati tempestivi a proporre all'Autorita' di vigilanza un documento che determinava un criterio per il calcolo di tale costo del personale nei servizi di architettura e di ingegneria". Sull'argomento il Consiglio nazionale, rileva La Mendola, "continua a sostenere che, al di la' delle soglie, il migliore strumento per l'affidamento di questi suddetti servizi sia il concorso di progettazione; unica formula in cui il parametro di selezione e' la qualita' del progetto e non il fatturato, il ribasso dell'onorario o il numero di dipendenti del professionista concorrente. Concorso che deve essere comunque notevolmente semplificato per superare i limiti che ne hanno sinora impedito un'adeguata diffusione. Gli architetti italiani ritengono inoltre indispensabile la modifica di tutti quei dispositivi che impediscono l'accesso al mercato dei lavori pubblici dei giovani e degli studi professionali che non abbiano una notevole dimensione imprenditoriale. Ribadiscono la necessita' di garantire maggiore trasparenza negli affidamenti attraverso il sorteggio pubblico delle giurie, sia nei concorsi che nella gare ordinarie, basate sul criterio dell'offerta economicamente piu' vantaggiosa. Queste modifiche - conclude La Mendola - dovrebbero comunque essere inserite in appositi provvedimenti specifici ed organici alla tematica dei lavori pubblici e non, come accade sempre piu' spesso, in leggi omnibus, che alterano e frammentano il quadro globale della normativa di settore".

 
 
 
 
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