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CNAPPC
 

Professioni, la mancata riforma non cancellerà tutti gli ordinamenti

 
Testata:
edilportale.com
 
Data:
16-12-2011
 
Autore:
Rossella Calabrese
 
 

Resta fissata al 13 agosto 2012 la data entro cui gli ordinamenti professionali dovranno essere riformati ma, in assenza di riforma, non saranno abrogate in blocco tutte le norme vigenti sugli ordinamenti, ma soltanto quelle in contrasto con i princìpi elencati nel comma 5, lettere da a) a g), del DL 138/2011 convertito nella Legge 148/2011.

È stato infatti approvato dalle Commissioni Bilancio e Finanze della Camera un emendamento al ddl di conversione della Manovra Salva Italia (DL 201/2011) che ammorbidisce l'obbligo di riscrivere le norme che regolano le professioni.
I principi elencati nel comma 5, lettere da a) a g), del DL 138/2011, e che i nuovi ordinamenti professionali dovranno recepire, sono: libero accesso alla professione, obbligo di formazione continua, tirocinio retribuito, definizione del compenso all'atto del conferimento dell'incarico, assicurazione professionale obbligatoria, istituzione di un organo nazionale e di organi territoriali che si occupino di questioni disciplinari, pubblicità informativa libera.

(...)

I commenti
"Apprezziamo la sensibilità del Parlamento per aver modificato l'assurda norma che puniva le professioni nel caso in cui il Governo non avesse agito entro il 13 agosto. Ora ci auguriamo che la modifica venga inserita nel maxiemendamento". Così il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori. "Pur rimanendo vivi i dubbi sullo strumento del DPR - continua la nota del Cnappc - siamo pronti, entro due mesi, a mettere sul tavolo del Governo un progetto moderno di ordinamento. Chiederemo un'approvazione rapida, complessiva e definitiva per rinnovare regole pre costituzionali, inadatte alla realtà di una professione che vede, anche nel 2011, un significativo calo delle attività dei circa 15o mila architetti italiani. La Riforma, per quanto riguarda i progettisti - ha concluso - non è una sfida da raccogliere, bensì un razionale ridisegno delle regole affinchè a ogni cittadino italiano siano garantiti progetti di architettura efficienti,  sostenibili ma soprattutto di qualità".

 
 
 
 
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