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Via le tariffe minime. Avvocati e notai in rivolta. "Riforma selvaggia"

 
Testata:
La Stampa
 
Data:
21-01-2012
 
Autore:
Francesco Grignetti
 
 

A testa bassa. Così i professionisti reagiscono al decreto sulle liberalizzazioni. Gli avvocati annunciano sette giorni di sciopero, manifestazioni, sit-in, volantinaggi. Sperano persino in una parola del Papa, visto che saranno ricevuti in Vaticano nei prossimi giorni, ma soprattutto contano sul loro potere di lobby in Parlamento.
(...)
E oggi a Milano si vedranno in 1.500, rappresentativi di circa 700 Ordini e Collegi di tutto il Nord Italia, alla manifestazione organizzata dal Comitato unitario professioni con Tiziano Treu e Maria Stella Gelmini.
(...)
Infine le tariffe. «Una tassa occulta», le definisce Monti. Il punto è che questo governo ha deciso di fare sul serio e non all'italiana perché le tariffe erano già state abolite da Bersani nel 2006 sennonché stavano sempre lì. «Abbiamo deciso di rendere esecutivo il precetto», dice Paola Severino. Ma su questo versante i professionisti sono davvero arrabbiati. L'Organismo unitario dell'avvocatura, indicendo sette giornate di sciopero, mette il problema al primo posto. «Chiediamo il ripristino delle tariffe che garantiscono la qualità della prestazione professionale». Protestano anche altri professionisti. Dice Gian Vito Graziano, presidente del Consiglio nazionale dei geologi: «Con l'eliminazione dei riferimenti tariffari l'ente pubblico non avrà più una base per stabilire la soglia per l'affidamento dei servizi professionali e dovrà procedere con totale arbitrarietà».
Peraltro le moribonde tabelle rinascono in quanto il decreto prevede che nel caso di decisioni demandate al magistrato «il compenso del professionista è determinato con riferimento a parametri stabiliti con decreto del ministro vigilante». Finora però la tariffe erano proposte dagli Ordini e quindi riecco gli avvocati: «Inaccettabile. Una chiara invasione di campo dello Stato». In conclusione, le liberalizzazioni sono bollate come «selvagge» (de Tilla), di pura «propaganda» (Spigarelli) o ancora «inutilmente punitive» (associazione giovani avvocati).
Positivo, all'opposto, il giudizio degli architetti, salvo che sia «indispensabile correggere la stortura che consente al socio non professionista di poter amministrare e possedere la maggioranza del capitale in società di professionisti».

su la Repubblica:
Addio tariffe, prezzi liberi e obbligo di preventivo di Luisa Grion

 
 
 
 
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