salta ai contenuti
 
CNAPPC
 

Liberalizzazioni: architetti, correggere norma sulle società

 
Testata:
ANSA
 
Data:
27-01-2012
 
 

Il consiglio nazionale dell'Ordine degli architetti chiede al governo di correggere la norma sulle societa' di professionisti. ''E' stata snaturata togliendo ogni limite alla presenza e ai poteri esercitati dai soci terzi di capitale'', afferma in una nota. ''E' irragionevole ed errato - secondo gli architetti - consentire che il socio non professionista possa possederne la maggioranza, poiche' le societa' tra professionisti devono (come indica la stessa Riforma delle Professioni) garantire autonomia professionale e tecnica''. Nel resto d'Europa le societa' di questo tipo sarebbero possedute, almeno in maggioranza, dagli iscritti agli Albi, ''in modo da rendere trasparenti gli assetti societari, e dare certezze ai consumatori sul fatto che il professionista li garantisca nei confronti delle imprese e degli stessi fornitori'', conclude il consiglio nazionale.


Il Lancio dell'Agenzia Il Velino:

Liberalizzazioni, Architetti: Cambiare norma su societa' professionisti

"In fase di conversione del Dl sulle liberalizzazioni si corregga la norma sulle societa' professionali che e' stata snaturata togliendo ogni limite alla presenza e ai poteri esercitati dai soci terzi di capitale, contraddicendo la logica della istituzione di una peculiare forma di societa' quale e', appunto, quella dedicata ai professionisti". A chiederlo e' il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori. "E' irragionevole ed errato - secondo gli architetti italiani - consentire che il socio non professionista possa possederne la maggioranza, poiche' le societa' tra professionisti devono - come indica la stessa Riforma delle Professioni - garantire autonomia professionale e tecnica. E' per questo motivo che nel resto d'Europa sono possedute, almeno in maggioranza, dagli iscritti agli Albi, in modo da rendere trasparenti gli assetti societari, e, allo stesso tempo, per dare certezze ai consumatori sul fatto che il professionista li garantisca nei confronti delle imprese e degli stessi fornitori".

"A questo proposito va poi ricordato - continua il Consiglio nazionale - che l'Unione Europea ha chiesto al nostro Paese di modernizzare la professione attraverso la creazione di societa' tra professionisti senza in alcun modo riferirsi alle societa' con soci di capitale di maggioranza che costituirebbero, di fatto, un'anomalia tutta italiana". "Chiediamo al Governo - conclude - di correggere un errore evidente, ridando ratio alla norma, ai partiti che compongono la maggioranza di sostenere una misura che eviti conflitti di interesse, che salvaguardi i professionisti - soprattutto i piu' giovani - dall'essere assoggettati tout court al potere del puro profitto e che, soprattutto, tuteli le garanzie del consumatore". Il Consiglio Nazionale chiede anche la possibilita' di costituire reti Interprofessionali, sulla falsariga delle reti di impresa, poiche' rappresentano un modello assai piu' moderno e adatto, rispetto alle tipologie delle societa', alla specificita' del lavoro degli architetti e alla realta' professionale italiana ed europea.



Il Lancio dell'Agenzia Adnkronos/Labitalia:

Liberalizzazioni: architetti, Governo modifichi norma su societa' tra professionisti «errato prevedere maggioranza a socio non professionista»

Modificare nel dl liberalizzazioni la norma sulle societa' professionali, "che e' stata snaturata togliendo ogni limite alla presenza e ai poteri esercitati dai soci terzi di capitale, contraddicendo la logica della istituzione di una peculiare forma di societa' quale e', appunto, quella dedicata ai professionisti". A chiederlo e' il Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori. "E' irragionevole ed errato -secondo gli architetti- consentire che il socio non professionista possa possederne la maggioranza, poiche' le societa' tra professionisti devono garantire autonomia professionale e tecnica. E' per questo motivo che nel resto d'Europa sono possedute, almeno in maggioranza, dagli iscritti agli Albi, in modo da rendere trasparenti gli assetti societari e, allo stesso tempo, per dare certezze ai consumatori sul fatto che il professionista li garantisca nei confronti delle imprese e degli stessi fornitori". "A questo proposito, va poi ricordato -continua il Consiglio nazionale- che l'Unione europea ha chiesto al nostro Paese di modernizzare la professione attraverso la creazione di societa' tra professionisti senza in alcun modo riferirsi alle societa' con soci di capitale di maggioranza che costituirebbero, di fatto, un'anomalia tutta italiana".

Insomma, gli architetti chiedono al governo "di correggere un errore evidente, ridando ratio alla norma, ai partiti che compongono la maggioranza di sostenere una misura che eviti conflitti di interesse, che salvaguardi i professionisti, soprattutto i piu' giovani, dall'essere assoggettati tout court al potere del puro profitto e che, soprattutto, tuteli le garanzie del consumatore". Il Consiglio nazionale chiede anche la possibilita' di costituire reti interprofessionali, sulla falsariga delle reti di impresa, poiche' rappresentano un modello assai piu' moderno e adatto, rispetto alle tipologie delle societa', alla specificita' del lavoro degli architetti e alla realta' professionale italiana ed europea.




 
 
 
 
Area Riservata
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
torna ai contenuti torna all'inizio