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Architetti: no all'abolizione del valore legale della laurea

 
Testata:
casaeclima.com
 
Data:
06-02-2012
 
 

È "condivisibile" il fine di garantire un accesso alle professioni basato esclusivamente sul merito, su pari opportunità per tutti e sul miglioramento della qualità delle prestazioni. Questo fine è però realizzabile "solo se si instaura un percorso virtuoso che dagli studi universitari, attraverso il tirocinio e poi l'esame di stato, porta a maturazione un professionista preparato culturalmente e attrezzato tecnicamente".
Lo ha sottolineato il presidente del Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori (Cnappc), Leopoldo Freyrie, in una lettera indirizzata al presidente del Consiglio Mario Monti. Oggetto della lettera aperta la riforma delle professioni avviata dal Governo e un tema che in questi giorni tiene banco sui giornali e nel dibattito politico: l'abolizione del valore legale del titolo di studio universitario.
"Alla domanda se è giusto che voti di laurea presi in facoltà differenti e di diversa qualità e difficoltà debbano valere uguali nei concorsi pubblici, la risposta è lapalissiana: no", scrive Freyrie. Ma le soluzioni proposte "sono errate e influenzate dalla passione per modelli anglosassoni che hanno storia e realtà diverse dalle nostre".
(...)

 
 
 
 
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