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Architetti: "In Italia non c'è protezionismo professionale"

 
Testata:
casaeclima.com
 
Data:
07-02-2012
 
 

Non si è fatta attendere la replica del mondo delle professioni alle dichiarazioni rese ieri dal segretario generale dell'Ocse, Angel Gurria, nel corso della conferenza stampa a Palazzo Chigi con il presidente del Consiglio Mario Monti.
"Un pacchetto di misure per accrescere la concorrenza e liberalizzare i mercati potrebbe aumentare la produttività dell'economia italiana di circa l'8% nei dieci anni successivi all'introduzione delle misure. Quasi metà di questo guadagno di produttività potrebbe derivare dalla sola liberalizzazione dei servizi professionali", ha dichiarato Gurria. Lodando le misure di liberalizzazione introdotte dal Governo Monti, in quanto rappresentano "uno sviluppo enormemente importante per l'Italia", il segretario generale dell'Ocse ha evidenziato come "la chiusura delle professioni in Italia era quasi un classico, preso come esempio di rigidità e protezionismo professionale".
Architetti: pregiudizio ideologico
Pronta la replica degli organismi di rappresentanza dei professionisti. Per il Consiglio nazionale degli architetti (Cnappc), le parole di Gurria sono la "dimostrazione di come i pregiudizi possano offuscare la realtà e con essa una analisi razionale alla quale ispirare le politiche del Paese e dell'Europa".
Il Cnappc nega che in Italia ci sia mai stata alcuna forma di protezionismo professionale. "Il numero dei professionisti nel nostro Paese - ricorda - è enormemente superiore a quello di ogni altro Paese europeo; gli iscritti under 40 agli Ordini professionali sono circa la metà del totale; val la pena, inoltre, ricordare che i minimi tariffari sono stati, di fatto, aboliti da anni".
(...)

 
 
 
 
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