Al via al primo grande concorso internazionale di progettazione per la ricostruzione de l'Aquila, dopo il terribile terremoto del 2009, alla cui realizzazione ha collaborato il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori per la predisposizione degli atti e delle procedure del bando di progettazione.
Bandito dal Comune dell'Aquila e finanziato dal Ministero dell'Economia e delle Finanze con il contributo delle collettività italiane d'Australia e del Governo Australiano il concorso è rivolto agli architetti e agli ingegneri civili ed ambientali dell'Unione Europea ed è destinato alla riqualificazione di Piazza D'Armi, importante area all'ingresso della città, e la sua valorizzazione prevalente come Parco urbano. Il progetto prevede, tra gli altri, la realizzazione di un'area destinata a Piazza, di un Teatro, di una zona di parcheggio e l'integrazione dell'intera superficie con le aree destinate a giochi e a percorsi verdi, che dovranno essere improntate alla ottimizzazione della sostenibilità e della riduzione dell'impatto ambientale.
Il bando del concorso, alla cui realizzazione, oltre al Comune de L'Aquila ed il Consiglio Nazionale Architetti PPC, hanno collaborato l'Ordine degli Architetti PPC de L'Aquila, la Federazione degli Ordini degli Architetti dell'Abruzzo e del Molise, l'Union International des Architects, e contribuito Inarcassa, Ance e Confcommercio oltre che, in rappresentanza dei cittadini, il Tavolo di Piazza D'Armi, e tutta la documentazione a corredo della procedura concorsuale attuata mediante procedure on line è consultabile, in versione integrale, sul portale parcourbanolaquila.it.
Il Consiglio Nazionale è convinto che le procedure concorsuali consentano di ridare centralità alla progettazione, rendere trasparente il mercato e, soprattutto, permettere ai giovani professionisti di liberare le loro idee e la loro creatività; in tal senso l'auspicio è che il ricorso all'utilizzo dello strumento del concorso di architettura si affermi nel nostro Paese anche nella consapevolezza che il territorio e l'ambiente sono dei beni non rinnovabili e le trasformazioni che vi vengono attuate non reversibili.
La valorizzazione della qualità del progetto deve infatti tornare ad essere nel nostro Paese l'elemento essenziale per la gestione del territorio e dell'ambiente urbano e deve consentire meccanismi di partecipazione democratica in modo che la comunità possa scegliere i progetti sulla base della qualità delle idee proposte.
L'auspicio è che, per fare un esempio concreto, anche un evento così importante come Expò 2015 si trasformi, proprio attraverso l'utilizzo di concorsi, in un'occasione di di crescita della cultura del progetto e di affermazione della qualità architettonica nel rispetto dell'ambiente e del diritto dei cittadini alla vivibilità.