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Riforma delle professioni, correggere gli errori e attuare lo sviluppo sostenibile

 
Testata:
ediltecnico.it
 
Data:
22-02-2012
 
 

"Il progetto delle professioni per l'Italia", questo il titolo della lettera che i Presidenti dei Consigli di Architetti, Ingegneri, Geologi e Agronomi hanno scritto per ottenere l'apertura di una "fase due" della Riforma, fase che deve porre al centro i progetti per lo sviluppo sostenibile e non le "riformette".
La lettera porta le firme di Leopoldo Freyrie (Presidente del Consiglio nazionale degli Architetti), Gian Vito Graziano (Presidente dei Geologi), Andra Sisti (Presidente degli Agronomi e dei Forestali),  Armando Zambrano (Presidente del Consiglio nazionale degli Ingegneri).
Il primo concetto espresso consiste nel fatto che una maggiore concorrenza non risolve i problemi: "La correzione di regole antiche è necessaria e utile per i cittadini e i professionisti" tuttavia è un'illusione credere che un maggior tasso di concorrenza rappresenti una "bacchetta magica".
Punto secondo: agronomi, architetti, geologi e ingegneri costituiscono una comunità di mezzo milione di persone il cui compito è, o dovrebbe essere, quello di mediare tra la tutela del bene pubblico e lo sviluppo economico; integrare, nelle loro idee e progetti, il miglioramento dell'habitat e la crescita economica; ideare innovazioni indispensabili all'industria, capaci di aumentare la sicurezza della vita dei cittadini e la sostenibilità ambientale. Tutto questo accade in Paesi come la Germania, l'India o il Brasile. In Italia "si ragiona di tariffe e corporazioni, di valore legale del titolo di studio in un clima di recessione, culturale oltre che economica".
(...)

 
 
 
 
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