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Lavori pubblici: Architetti (Consiglio Nazionale) a GiArch, "i concorsi unica possibilità per aprire il mercato ai giovani" - "opportunità dal piano di rigenerazione urbana"

 

Roma, 26 marzo 2012. "E' necessario aprire il mercato ai giovani professionisti, che risentono pesantemente di una crisi profonda causata, non solo dalla particolare congiuntura economica, ma anche da un'offerta nettamente superiore alla domanda. La chiusura del mercato ai giovani architetti è aggravata poi da una serie di norme capestro, come ad esempio l'art.263 del del Regolamento sui Lavori Pubblici di cui al D.P.R. 207/2010, che subordina l'accesso alle gare di progettazione al fatturato e al numero di dipendenti dei professionisti concorrenti, sbarrando così inesorabilmente la strada dei lavori pubblici ai giovani ed agli studi professionali privi di una dimensione imprenditoriale".

Così Rino La Mendola, vicepresidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, intervento a un convegno dell'associazione dei giovani architetti, GiArch.

"Una grande occasione di sviluppo per i giovani - ha sottolineato - può essere rappresentata dal lancio di un progetto di rigenerazione urbana e di riqualificazione energetica del patrimonio edilizio esistente, esteso a tutte le città del nostro Paese; così come dalla promozione  di una serie di incentivi fiscali e di premialità  in termini di punteggi suppletivi nella gare di progettazione, per le società che introducano giovani architetti nel mercato del lavoro".

Nel corso del Convegno GiArch sono stati trattati, tra gli altri, argomenti quali la previdenza, l'accesso alla professione, il tirocinio, la formazione obbligatoria, le nuove regole nei rapporti con la committenza e la necessità di rilanciare i concorsi di architettura.

Su quest'ultimo aspetto La Mendola ha ricordato che "in occasione delle recenti consultazioni per la revisione della direttiva comunitaria n°18 del 2004 e del codice dei contratti il Consiglio Nazionale  ha elaborato un documento - inviato alla Commissione Europea ed al Ministero delle Infrastrutture - che propone un drastico snellimento delle procedure ed  una  notevole riduzione dei costi del concorso, superandone i limiti che ad oggi ne hanno fortemente ridotto l'uso nel Paese".

"Il concorso - ha concluso La Mendola - è infatti  l'unico  strumento di selezione per l' affidamento  di servizi di architettura e di ingegneria  che, basandosi sulla qualità del progetto e non sul fatturato o sul numero dei dipendenti del professionista, offre al giovane architetto  pari opportunità di competizione  nel mercato dei lavori pubblici."

 
 
 
 
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