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CNAPPC
 

Competenze professionali, riparte al Senato l'iter del Ddl 1865 Vicari

 
Testata:
lavoripubblici.it
 
Data:
17-04-2012
 
Autore:
Ilenia Cicirello
 
 

Incredibile ma vero: riparte oggi presso l'VIII Commissione del Senato l'iter per la discussione del Ddl 1865 (Relatore Senatore Cosimo Gallo) recante "Disposizioni in materia di competenze professionali dei geometri, dei geometri laureati, dei periti industriali con specializzazione in edilizia e dei periti industriali laureati nelle classi di laurea L-7, L-17, L-21 e L-23", che aveva due anni or sono acceso un forte dibattito tra architetti e ingegneri da una parte e geometri e periti dall'altra (Vai all'approfondimento).

Ricordiamo che il Ddl 1865 della senatrice Simona Vicari era stato sospeso a fine febbraio del 2010 dopo un incontro con i rappresentanti degli ordini professionali di Architetti, Ingegneri, Geometri e Periti Industriali e con l'obiettivo, mai raggiunto, di migliorarlo entro il mese di maggio dello stesso anno, al fine di presentare un nuovo disegno di legge che prenda in considerazione le criticità di ogni singola professione, riordinandole e definendole in una legge le competenze delle professionalità legate al mondo dell'edilizia. Dopo un poco cordiale scontro tra i professionisti, che nel web e nelle nostre pagine ha raggiunto il suo apice, il ddl è stato accantonato, probabilmente per essere riproposto quando le acque si fossero calmate.
(...)
Il Commento del CNAPPC
Non si è fatto attendere il commento del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori che in quanto a tempi di reazione è certamente superiore al precedente. Il CNAPPC ha espresso una totale e risoluta contrarietà nei confronti del disegno di legge e alla faccia del proposito di stemperare gli animi (leggi news) ha affermato "La proposta è inaccettabile sotto tutti i punti di vista perché contrasta con le direttive e risoluzioni comunitarie in materia di architettura e di urbanistica, per le quali è richiesta una laurea magistrale; perché è contraddittoria con l'esigenza, espressa anche nella Riforma delle professioni, di innalzare il livello di conoscenze tecniche dei professionisti, e non di abbassare la soglia delle loro competenze".
(...)

 
 
 
 
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